Sanità, Baldi “stiamo scardinando interessi inconfessabili”
Come ho fatto io per il Policlinico Umberto I, che fra poco non avrà più nessun medico che eseguirà un’interruzione di gravidanza volontaria, con ripercussioni in termini di lesione di un diritto fondamentale dei cittadini. Abbiamo ereditato una regione con una mala gestio che andava corretta, in cui le fatture venivano pagate due volte: 200 milioni di fatture pagate due volte all’IDI, da un lato, e lavoratori sbattuti in mezzo a una strada dall’altro. Oggi le fatture si pagano a sessanta giorni, in modo elettronico e trasparente. Stiamo uscendo da una fase di commissariamento che dura da sette anni. Finalmente abbiamo un’integrazione degli ospedali con i territori, accordi tra aziende che nella scarsità di risorse mettono insieme ciò di cui dispongono, come accade con il Dipartimento interaziendale di medicina legale e con il nuovo Dipartimento regionale di medicina penitenziaria. In campagna elettorale chiesi al Presidente Zingaretti un solo incontro per andare a vedere quello che succedeva in Piazza Istria, in un laboratorio dove medici di base coraggiosi, Fabio D’Andrea e Massimo Mei per citarne due, assistevano 10.000 codici bianchi che, diversamente, avrebbero gravato sui vari pronto soccorso. Appena eletto ho chiesto che quella strategia fosse applicata in tutti i municipi di Roma. Adesso i cittadini romani potranno andare anche al sabato e alla domenica in questi presìdi, a partire dal 1° dicembre prossimo. Abbiamo approntato soluzioni concrete anche per la rete dei farmacisti. In farmacia oggi (prima si andava nelle ASL) c’è un monitoraggio del paziente oncologico, che deve necessariamente presentare ricetta e piano terapeutico. Non c’è più possibilità di imbrogliare. Un prodotto che è per i malati oncologici, come l’eritropoietina, è un prodotto passato da una spesa, per la Regione Lazio, di 51 milioni, a una spesa di 36 milioni. Oltre alla soddisfazione di aver risparmiato questi milioni di euro, c’è anche una domanda che io pongo con forza: quei prodotti, prima, dove andavano? Nel mercato nero del doping. Ecco che questo dimostra come questa amministrazione stia scardinando interessi enormi ed inconfessabili” conclude Baldi
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