San Paolo: iconografia e luoghi di evangelizzazione
La figura e i viaggi di San Paolo sono stati gli argomenti centrali della conferenza “Itinerari paolini. Tra archeologia e iconografia” che gli archeologi Gianfranco De Rossi e Simona Lauro hanno tenuto al Museo Archeologico “Lavinium” di Pomezia sabato 21 marzo 2009. Attraverso una serie di raffigurazioni, dal periodo paleocristiano a quello barocco, si è potuta notare l’evoluzione nel modo di rappresentare il santo: la sua figura, dalla fronte aggrottata (particolare ripreso nell’arte per rappresentare la figura del filosofo), dal volto esangue e allungato, dalla barba incolta e appuntita, dalla bassa statura e dall’incipiente calvizie, nell’andare dei secoli perderà alcuni attributi fisici e ne acquisirà di aggiuntivi, come la spada, simbolo del martirio e della persecuzione dei cristiani da lui intrapresa prima della conversione, e il libro, simbolo della sua predicazione. San Paolo, considerato uno dei più importanti discepoli insieme a San Pietro, nacque a Tarso all’inizio del I sec. d.C. dove creò i primi centri della comunità Cristiana, e a lui si deve la divulgazione del Cristianesimo da Gerusalemme in Anatolia e da lì in tutta l’Europa. L’importanza di questo personaggio risiede proprio nel fatto che egli è stato il primo apostolo a portare il Vangelo fuori da Gerusalemme. Per capire meglio la figura di San Paolo bisogna utilizzare come fonte principale gli “Atti degli Apostoli” del Nuovo Testamento, in cui vengono riportati vita e luoghi del suo pellegrinaggio per la diffusione del vangelo, notizie molto importanti sia per la storia del Cristianesimo sia per l’archeologia. L’apostolato di San Paolo fu importante anche perché le città in cui egli predicò si fregiano del nome di prime comunità cristiane, le più antiche. I viaggi di San Paolo furono tre più un quarto che è quello relativo alla sua prigionia e che terminò con il suo martirio; avvennero tutti sotto l’impero di Claudio (41-54 a.C.). Nel suo primo viaggio, compiuto tra il 46 e il 48 d.C., Paolo predicò nell’attuale Siria e nelle zone limitrofe. Scelse come sua politica pastorale quella di rivolgersi inizialmente alle comunità ebraiche e poi alle comunità pagane. Ritornato a Gerusalemme si trovò al centro di una polemica circa l‘essersi rivolto ai pagani, ma Pietro lo appoggiò nella sua politica per cui riparte per il secondo viaggio (49-52 d.C.), durante il quale predica nei più importanti centri del Mediterraneo orientale. Nel suo terzo viaggio (53-57 d.C.) visitò tutte le città che aveva visitato durane il suo primo pellegrinaggio, ciò per poter osservare la fede delle comunità da lui convertite; partito da Gerusalemme raggiunse Efeso. Ritornato a Gerusalemme venne arrestato con l’accusa da parte degli ebrei di aver fatto salire nel tempio un suo seguace non circonciso. Iniziò perciò il viaggio della cattività, cioè il viaggio che lo condusse, via mare, a Roma dove venne passato a fil di spada nel 64 d.C.. Nonostante la prigionia, Paolo continuò la sua predicazione e creò delle comunità a Creta, a Malta, a Siracusa, a Reggio, a Pozzuoli e a Roma.
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