San Francesco in meditazione sulla morte: da Roma agli USA
Il San Francesco in meditazione sulla morte, quadro attribuito a Caravaggio, lascia il luogo del suo ritrovamento per andare negli Stati Uniti. L’opera sarà esposta insieme ad altri capolavori ispirati alla vita del Santo di Assisi.
Il quadro San Francesco in meditazione sulla morte attribuito al Caravaggio è stato custodito per secoli presso la chiesa di san Pietro Apostolo in Carpineto Romano. Agli inizi del secolo XVII, sicuramente ad opera del cardinal Pietro Aldobrandini, signore della terra di Carpineto, la tela venne posta all’interno della chiesa francescana: prima nel coro e poi nella sagrestia.
Negli anni Sessanta l’opera pittorica venne attribuita ufficialmente al Caravaggio da Maria Vittoria Brugnoli (“Un san Francesco da attribuire al Caravaggio e la sua copia”, in “Bollettino d’Arte”, LIII (1968), 3, pp. 11-15), dopo che già una secolare tradizione la tramandava convinta quale opera di grande valore. Presa la via di Roma, rimase nella Galleria Nazionale “Arte antica” a Palazzo Barberini dove, trasportata per i dovuti temporanei restauri, tuttora è depositata all’interno del salone di Pietro Da Cortona.
Alla fine degli anni novanta si è accesa una vera battaglia sulla paternità del Caravaggio tra la tela rinvenuta a Carpineto ed un’altra identica conservata nella chiesa dei Cappuccini in Roma: solo recenti prove di laboratorio, e perfino un singolare “referendum” tra i visitatori, ha decretato alla tela di Carpineto Romano una sicura paternità caravaggesca. Il San Francesco, dunque, riconosciuto come sicuro autografo del maestro nell’aprile 2000, è l’ultima acquisizione al catalogo di Caravaggio. Fu la Soprintendenza ad approfondire la ricerca commissionando specifici esami stratigrafici dell’opera stessa.
L’opera del Caravaggio ha creato una grande aspettativa nella città dove è stata custodita per quattro secoli e dove, peraltro, il Comune ha realizzato un museo, ubicato a Palazzo Aldobrandini, per ospitarla.
“Si tratta – afferma il Sindaco Briganti – di un dipinto dalla incomparabile potenza espressiva e dalla intensa penetrazione psicologica che nel 2000, dopo il restauro e le indagini scientifiche condotte dalla soprintendenza, viene confermato come autografo così come avevano già in passato ipotizzato autorevoli studiosi”.
Il Caravaggio di Carpineto, contribuisce ad approfondire la conoscenza e la comprensione dei percorsi di antropizzazione e le dinamiche storico-culturali dell’intera comunità lepina. “Questo rafforza i caratteri identitari del territorio – continua Briganti – e contribuisce significativamente a valorizzare il nostro patrimonio culturale e ad incentivare il processo di sviluppo in atto”.L’apertura della mostra dal titolo: “I due San Francesco in estasi e la Buona Ventura”, al Muscarelle Museum of Art di Williamsburgh (VA-USA), è prevista per il 6 febbraio 2014.
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