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"Salviamo Il Lago Albano"

Giugno 16
07:30 2009

Molti cittadini sono ormai stanchi di assistere quotidianamente alla deturpazione ed all’abuso di territorio che stanno irrimediabilmente compromettendo l’area dei Castelli Romani ed altri oltre a noi si stanno organizzando in movimenti spontanei di opinione.

Voi siete perfettamente consapevoli che l’area del lago e dei Castelli è già in fase di dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto. Il consumo di territorio nell’ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante. Pur in presenza di un sensibile calo demografico della popolazione italiana negli ultimi vent’anni, il nostro Paese ha cavalcato una urbanizzazione ampia, rapida e violenta. L’area intorno al lago Albano non si è sottratta a questo scempio dell’ambiente e a questa urbanizzazione incontrollata.

Anche da noi le aree destinate a edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali . Questa crescita senza limiti considera il territorio una risorsa inesauribile, la sua tutela e salvaguardia risultano subordinate ad interessi finanziari spesso solo speculativi: un circolo vizioso che, se non interrotto, continuerà a portare al collasso intere zone e regioni urbane dando vita a quella che si può definire la “città continua”.
Dove esistono paesi, identità culturali, il rischio è a breve che si trovino immense periferie urbane, quartieri dormitorio e senza anima; i Castelli romani potrebbero di questo passo diventare un unicum indifferenziato con la periferia romana. Ecco allora che il risparmio di suolo e la cosiddetta “crescita zero”, cioè indirizzare il comparto edile sulla ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio già esistente, è la vera soluzione alla cementificazione diffusa che reca con sé la desertificazione dell’ambiente, la minore penetrazione dell’acqua nel terreno, la conseguente perdita di risorsa idrica e dunque, anello finale ed evidente come si vede, l’abbassamento del livello di un lago come quello di Castel Gandolfo che oltre ai prelievi diretti (che andrebbero dimezzati) viene quotidianamente emunto da decine di migliaia di pozzi (quelli accertati) che abusivamente attingono alla sua acqua.

Le nostre materie prime sono i laghi, i boschi, le campagne ed i vigneti, il patrimonio archeologico ed i centri storici.

Fermiamo pertanto la distruzione e la perdita di identità, creiamo insieme una vera e nuova idea di sviluppo incentrata sulla rivalutazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica ed infrastrutturale del nostro territorio.

Avremo cultura, formazione, opportunità di lavoro e potremo scrivere una storia positiva per le generazioni che verranno.

 

Promuoveremo pertanto una raccolta di firme rivolta a voi Sindaci dei comuni dei Castelli Romani affinchè:

A) ripensiate i piani regolatori e le lottizzazioni previste facendo una precisa “mappatura” di case sfitte e capannoni vuoti, promuovendo una moratoria dei piani regolatori nell’ottica di un nuovo modello di sviluppo che tenga conto dell’uomo e della natura, prima che del cemento

B) vietiate la pratica degli accordi di programma con i privati e il cambio di destinazione d’uso dei terreni (es: da agricolo a edificabile)

C) provvediate a costituire subito una commissione di studio scientifico-istituzionale con la finalità di elaborare una normativa (all’interno delle leggi delle autonomie locali e del decentrantamento federalista e della sussidiarietà) che renda istituzioni sovracomunali di sensibilità elevata in campo ambientale, fondamentali (anche se non esclusive) nell’indirizzo delle politiche territoriali. Di detta commissione si propone debbano far parte rappresentanti dei comuni, del parco dei castelli ed un congruo numero di esperti nella programmazione e salvaguardia ambientale

D) coordininiate in una conferenza intercomunale l’uso dei fondi regionali destinati alla tutela dell’ambiente e spesso invece stornati per ulteriori opere di cementificazione del territorio

E) promuoviate e rendiate pubblici tutti gli studi e le analisi in loro possesso commissionati in questi anni a tecnici dell’ambiente che spesso hanno evidenziato la non ulteriore sostenibilità di una urbanizzazione così contraria all’equilibrio naturale dei Castelli romani.

F) ascoltiate i cittadini, le organizzazioni ambientaliste, le ragioni di un nuovo modello di sviluppo e pensiate in modo nuovo a politiche urbanistiche al centro delle quali ci sia la qualità della vita delle persone e il rispetto diffuso per l’ambiente ed il paesaggio

G)facciate dunque votare ai vostri consigli comunali un ordine del giorno aderente agli obiettivi di questo documento, sottoscrivendo quindi l’obiettivo di bloccare il consumo di suolo, costruire esclusivamente su aree già urbanizzate, salvaguardando perciò in questo modo concreto e forte il patrimonio storico paesaggistico del lago Albano e dei Castelli romani.

Speriamo pertanto che questo nostro appello venga da voi ascoltato e che a breve termine vorrete aprire un dibattito aperto e propositivo e fornire a noi cittadini comuni dei Castelli Romani, risposte concrete che salvaguardino la nostra qualità della vita, la nostra salute, l’ambiente in cui viviamo. Grazie.

 

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