Saluto a Roberto Nicosanti. Le melodie de ‘o Bro’
E una passione a parte per la ragazza del cuore con cui stava progettando di mettere su casa insieme. Ferruccio Roberto, ultimo dei tre fratelli Nicosanti, 44 anni tutti spesi bene, aveva in qualche modo raccolto il lascito del padre Vincenzo, più che agricoltore cultore della terra, profondo conoscitore della Natura con cui era in strettissima confidenza. Tanto che riusciva a carpirle segreti che solo con la totale dedizione si possono afferrare, e con un intuito da ricercatore innato creava nella sua cantina alchimie particolarissime di aromi, colori e sapori. Vincenzo, scomparso a febbraio del 2004, un’altra eredità ha lasciato per tutti gli uomini di buona volontà: salvare la Terra dall’azione distruttiva dell’uomo, dalla cecità arrogante e malvagia degli speculatori affamati di potere economico da spendere a danno delle risorse comuni. E così Roberto – questo il nome più familiare – con l’aiuto dei fratelli Giorgio e Bruno e sotto la guida della madre Lidia Giorgi, che è stata sempre al fianco del marito nel buono e nel cattivo raccolto, e ne ha compreso la metodologia scientificamente sostenibile, umilmente e con tutta l’anima cerca di ricalcare i passi paterni in quella dura ed esaltante battaglia quotidiana che è il rapporto con la terra. Ma non per questo abbandona le altre sue passioni. Ama e pratica la musica da sempre, il suo strumento prediletto la chitarra, compone brani, suona con tutti i gruppi che se lo contendono, in ogni occasione amicale.
Mercoledì 21 alle 11:00 l’ultimo saluto a Roberto alla Cattedrale di San Clemente, una cerimonia semplice e toccante dove c’è stato spazio per le parole di parenti e amici che hanno voluto ricordarlo così come loro lo hanno vissuto, e per la musica che i suoi compagni di tanti momenti emozionanti gli hanno dedicato. Brani di loro composizione e lì c’era tutta la tenerezza e il trasporto di Roberto per questa marea che è l’esistenza, in continuo movimento col suo alternarsi di gioie e dolori che per un istante si sono fusi ed era il senso pieno della vita nel ricordo vivo e avvolgente di un uomo semplice perché grande e grande perché semplice.
Nella famiglia Nicosanti circolano tanti buoni semi che danno buoni frutti. È la poesia della vita che si manifesta attraverso la cura dei prodotti della terra, la musica, la pittura, l’arte fotografica, i versi di Lidia, poetessa delicata e profonda che canta i valori autentici che portano avanti questa travagliata umanità.
‘O Bro’ ci lascia tutti con qualcosa di più e qualcosa di meno, sarebbe stato un peccato non averlo conosciuto. Perché ‘O Bro’? Ce l’ha spiegato un suo caro amico durante la funzione in chiesa. Anni fa suonavano in un paesino quando furono chiamati i Brothers, che tradotto e ridotto sta per Bro’, frate’, che divenne il loro saluto, un saluto che si è espanso nel tempo e adesso i Bro’ sono veramente tanti e altri continuamente se ne aggiungono, in un cerchio dell’amicizia sempre più largo. Per volontà della famiglia, che rispecchia la volontà di Roberto, niente fiori ma opere di bene, in questo caso offerte per la ricerca sul cancro.
‘O Bro’ continua a produrre le sue avvincenti melodie, sorridendo teneramente alle nostre lacrime.
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