Sagne strasciate e delizie del territorio protagoniste a Paganico Sabino
Può un piatto tipico raccontare al meglio la storia e le tradizioni di un intero abitato? Sì, se parliamo delle sagne strasciate e se il borgo in questione è Paganico Sabino. Domenica 30 luglio il suggestivo paese in provincia di Rieti, che sorge proprio sulle sponde del Lago del Turano, si vestirà a festa per la 27esima edizione della Sagra dedicata a questa specialità, da gustare insieme ad altre perle della gastronomia locale immersi in un contesto davvero unico.
Farina, acqua, uova e funghi porcini sono gli ingredienti base delle sagne strasciate, che vengono preparate dalle massaie del posto seguendo ancora oggi un’antichissima ricetta: la sfoglia, realizzata rigorosamente a mano, viene strappata in piccoli lembi che vengono cotti e conditi con i prelibati funghi porcini raccolti nei boschi della zona; il risultato è una vera prelibatezza – pronta a conquistare anche i palati più esigenti – che sarà accompagnata da un secondo con contorno a sorpresa e da un bicchiere di vino nel Centro Diurno, con posti coperti da capienti tensostrutture.
Nel borgo dal fascino magico abitato durante l’anno da 200 persone, intorno alle sagne strasciate prenderà vita un’intera giornata di festa che partirà già alle ore 11 con l’apertura delle esposizioni “Sulla via della canapa”, “Attrezzi della civiltà contadina & Arredi sacri” e “Myricae: riviviamo la Moresca”; stand di prodotti tipici e curiosità varie saranno allestiti nelle vie di Paganico Sabino, a disposizione dei visitatori ci sarà anche un servizio gratuito di bus navetta e la festa continuerà anche in serata con arrosticini, birra e spettacoli di musica dal vivo.
E non mancheranno le escursioni guidate alla Chiesa dell’Annunziata, che conserva splendidi affreschi Cinquecenteschi, e alla Mola presso la suggestiva Gola dell’Obito. Legato a doppio filo al Lago del Turano – creato artificialmente nel 1939 con una diga sull’omonimo fiume e collegato al Lago del Salto da una galleria – Paganico Sabino offre ai visitatori anche la trecentesca Chiesa di San Nicola e tanti vicoli e piazzette ben curate. Il tutto all’interno di uno dei territori più genuini e incontaminati del Lazio dove sorge anche la particolare “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C.: si tratta di un monumento funerario “a dado”, realizzato modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall’incombente monte Cervia.
Info
Data – 3o luglio
Località: Paganico Sabino (RI)
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