Sacco e Liri, Iannarilli scrive al Ministro
«Quanto emerso dallo studio della Asl presentato oggi è più che preoccupante e deve richiamare tutti al senso di responsabilità. – afferma Iannarilli – È importante agire attraverso azioni sinergiche e programmate per far fronte all’emergenza ambientale e sanitaria e garantire a tutta la popolazione coinvolta idonea informazione e controlli sanitari costanti. Anche in questo caso, dinanzi all’emergenza manifestatasi in maniera acuta nel 2005, la giunta Marrazzo ha dimostrato totale incapacità gestionale e programmatica e ha perso tempo ad inventarsi nuovi marchi e tavoli di concertazione che si sono rivelati solo inutili perdite di tempo. La regione Lazio ha avuto a disposizione 10 milioni di euro per far fronte all’emergenza. Sarebbe interessante sapere dove sono andati a finire e come sono stati utilizzati. L’assessore Valentini dopo aver battezzato la Valle del Sacco col nuovo nome di Valle dei Latini non ha mosso un dito ed è rimasta inerme anche di fronte alla gravissima moria di capi di bestiame del 2005. È chiaro che le chiacchiere dei politicanti romani possono poco di fronte al disastro ambientale ed economico che sta interessando la nostra provincia. Speriamo che almeno adesso Marrazzo e i suoi assessori abbandonino la politica dell’immobilismo per fare qualcosa a favore della gente».
Sempre questa mattina, a seguito di numerose segnalazioni relative al fiume Liri le cui acque apparivano contaminate da sostanze non meglio definite, il deputato del PdL ha interessato l’Arpa e il Ministero all’Ambiente per verificare ‘le cause dell’episodio e la pericolosità della situazione’. «Da quanto è stato possibile apprendere – afferma Iannarilli – a seguito di una frana verificatasi nei pressi di Balsorano, enormi quantità di argilla si sono scaricate nel fiume Liri. È necessario capire a questo punto se tale situazione potrà essere nociva per l’ambiente circostante e per la popolazione che vive a ridosso del fiume».
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