Rumori senza fine
Riflessioni minime sui tempi che cambiano
Sembra che non ci sia più limite di orario ai vari rumori che imperversano dalle nostre parti. Ricordo che fino a una trentina d’anni fa il quartiere dove abito avrebbe dovuto essere una zona residenziale. In realtà fu da subito un quartiere popolare dove però, pur senza regole scritte (ad esempio i bambini e i ragazzi che giocavano nei cortili dei condomini non schiamazzavano mai prima delle 16 del pomeriggio).
Ma oggi i bambini e i ragazzi non li senti quasi più, non solo perché sono pochi ma soprattutto perché la nuova tecnologia informatica ha invaso il loro modo di passare il tempo. Si ha nostalgia delle grida e schiamazzi dei bambini, sostituito da sibili continui (interferenze di antenne?) e dai rumori a qualsiasi ora del giorno (anche festivi a volte) da tagliaerba, seghe e ‘scope elettriche’, e soprattutto da antifurti e allarmi. Ce ne sono alcuni (sempre gli stessi) che ci rompono almeno cinque o sei volte al giorno, e a volte anche di notte alcuni allarmi sembrano sirene da… rifugio antiaereo.
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