ROSSO BAROCCO, di Max e Francesco Morini
– (…) «Non fare quella faccia, la senti?» «Cosa dovrei sentire?» «Sale, sale sempre di più…Non la senti?» «La paura? Sì, tanta!» «No, la febbre investigativa. Sensazione fantastica, vero? Una di quelle pochissime cose per cui la vita vale la pena di essere vissuta» (…) Bernini, Borromini, Barberini…e delitti. Bravi! Bel Bis! Il Ben stagionato tandem d’immaginifico degli spumeggianti fratelli Morini rilancia, dopo l’esordio di “Nero Caravaggio”, al tavolo verde del giallo Italiano. Una nuova indagine dal sapore “mediterraneo romano” per, interessante e ben dipinto come personaggio, il colto, sagace e brillante libraio Ettore Misericordia e l’assistente Fango. La Città Eterna, preda di un caldo agosto, è partecipe nella sua imponenza culturale ed artistica del ‘600 ma non così particolarmente invadente sulla scena, e accompagna bene nella lettura e studio della trama narrativa. Essa risulta scorrevole e piacevole come un morbido ma strutturato vino di Maremma o vermut. Il gusto “forte” si sente bene nell’efferata ammazzatina di turno cui vertono le indagini, un’immagine piuttosto cruda che “tecnicamente” funziona e trova il suo posto logico. I Castelli romani, territorio firmato anche esso dal Bernini, partecipi anche loro con discreti e contati camei. Arrivederci ad un terzo episodio.
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