“Rosa e Bella”
Biglietto San Valentino- L’amore romantico (da parte i Lupercali) e il dono: amore per amore. Da San Remo (il canto) a San Valentino (la celebrazione dell’amore anche tramite l’accento: la musicalità del verso) “il balletto” è breve. Chi, oggi, non ha una prescelta? Un’amata? In sostanza una Diletta (reale o ideale, siamo in pieno romanticismo)?Legame non legge (non occorre instaurare un “Alto tribunale dell’amor Cortese”, altrimenti occorre anche una laurea in giurisprudenza). A riguardo, un fatto accadutomi. Qualche tempo fa, un “nonno” trovai sul ciglio del portone. Stava scrivendo su un biglietto di carta bianco. Lo salutai ma non rispose (intento a scrivere, trasportato dalla passione). Quando tornali, non c’era più ma, al suo posto, trovai questo biglietto che presumo volesse dedicare alla sua “Diletta.” Sembrerebbe un abbozzo di “poesia”. A parte la metrica, eccetto quella del cuore, è costituita da tre parole a verso per otto versi. Otto un numero che accomuna. Eccola: “A Diletta mia/ Ovunque Lei sia/ I baci miei/ Tutti per Lei/ Rosa e Bella/ Cuor di Stella/ Venere e sia/ Cuor a Vossia.” Circa questo ho estrapolato dal quel biglietto. Dall’ultima parola, ho dedotto una probabile origine “sicula”. Donare le parole giuste e almeno ventiquattromila baci (otto per tre). Oggi, San Valentino, Auguri e…baci!
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