Roma, un nome, più lingue – Conversazioni romane.
Roma, un nome, più lingue-Conversazioni romane.
Si è tenuto venerdì 26 novembre 2021, dalle ore 17.30, l’evento “Roma, un nome, più lingue-Conversazioni romane”. Ciclo di conferenze su Roma e la sua identità, è il terzo appuntamento tenutosi alla Società Dante Alighieri (Palazzo Firenze, Roma) e via web (www.dante.global e www.fondazionemarcobesso.net/eventi). Organizzato dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con la Fondazione Marco Besso (Piazza Argentina), ne hanno parlato il Segretario Generale della Società Dante Alighieri, il Presidente della Fondazione Besso (Largo di Torre Argentina, Roma) e l’autore del libro “Le mille lingue di Roma” (Castelvecchi editore). Il dialetto romanesco è una lingua? Roma e il latino (possibile origine del termine etrusco-gentilizio): IN ARTE LIBERTAS, ossia nell’arte si esprime la libertà, motto ripreso nell’Ottocento (Nino Costa) e quindi il latino componente intrinseca dell’essere romani. L’origine del latino preletterario lingua di contadini (alcuni verbi partono da metafora agricola come delirare, ossia andare fuori solco con l’aratro), nel medioevo, il foro diventa Campo Vaccino e il dialetto simile al napoletano (come riportato dalla Cronaca di anonimo romano del XIV sec. d.C.), nei primi del Cinquecento avviene la toscanizzazione del dialetto a seguito dei Medici, il sacco di Roma del 1527 e, nel 1550 si stima che circa l’80% dei cittadini romani erano immigrati o loro figli che parlavano una lingua di compromesso con il dialetto toscanizzato. Poi nel Settecento i vedutisti stranieri si vedono “mondo classico e pastorale”, nell’Ottocento il Belli realizza sonetti monumento alla plebe, rappresentando tutti i tratti fonetici presenti come il raddoppiamento sintattico (es. si scrive abile ma si pronuncia abbile) e nel Novecento il prestigio della commedia all’italiana. L’attualità del dialetto (più curva intonativa che dialetto a pieno titolo), la “calata” oggi si presenta fortemente ridotta. Belli, Pascarella e Trilussa (poeti) hanno rappresentato la figura di Roma: il tono scanzonato, la battuta, il gioco, lo scherzo. E poi Gadda e Pasolini (scrittori), Sordi, Gassman, Magnani, Fabrizi, Verdone (attori). Oggi Roma è plurilingue. Un cognome romano? Mancini.
Foto: Palazzo Firenze, roma.
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