Roma: “PIANO CASA, IL CORAGGIO CHE NON C’E’ “
Uleri-Peppicelli, PRC-Se Roma: “PIANO CASA, IL CORAGGIO CHE NON C’E’ “
Abbiamo appreso agli organi di stampa che il Sindaco di Roma Gualtieri, nel recente incontro avuto con i Sindacati degli Inquilini ed i Movimenti per l’Abitare, ha comunicato la sua intenzione di incrementare la disponibilità di case popolari, prevedendo l’acquisizione di nuovi immobili e disponendo un primo stanziamento di 120 milioni di euro, al quale intende aggiungerne altri 100 per realizzare 2000 nuovi alloggi .
Un segnale positivo, ma assolutamente insufficiente per far fronte alla drammatica realtà della Città di Roma
“Ribadiamo – afferma Tiziana Uleri, della segreteria PRC Roma, – che è necessario un robusto ed oragnico “Piano Casa”, da realizzare in tempi brevi. Per garantire un alloggio alle migliaia di famiglie colpite da sfratti esecutivi per morosità e per finita locazione; oltre che per le migliaia di famiglie in situazione di occupazione abusiva sulle quali è pendente un programma di sgomberi, nonché per le 13.000 famiglie che attendono l’assegnazione di un alloggio dalla graduatoria comunale.” A questa situazione drammatica si stanno aggiungendo tutti coloro che sono ormai nella soglia di povertà a causa della crisi economica in atto, aggravata già dalla guerra a cui conseguono effetti disastrosi per l’aumento del costo della vita, il mancato aumento dei salari ed il crescente numero di persone che perdono il lavoro.
“Occorre – dichiara Deo Peppicelli, responsabile Casa PRC Roma – ricorrere ai fondi del PNRR per riqualificare il consistente patrimonio pubblico abbandonato ed inutilizzato. Occorre avere coraggio e mettere mano all’immenso patrimonio privato lasciato volutamente inutilizzato dai costruttori ed immobiliaristi per sostenere i prezzi degli alloggi, lo strumento c’è e si chiama Requisizione!”
Il Partito della Rifondazione Comunista ribadisce, ancora una volta, al Sindaco di Roma ed ai Sindaci delle altre grandi città in cui la sofferenza abitativa è divenuta endemica, la necessità di requisire gli immobili liberi e vuoti, pubblici e privati. Mediante lo strumento dell’autorecupero si possono realizzare alloggi sufficienti per soddisfare il bisogno di abitazioni a canone sociale per tutti e tutte.
La requisizione non è un atto rivoluzionario, ma è previsto dalla nostra Costituzione. In altri tempi, un Sindaco di Firenze, un sincero democratico attento ai bisogni dei suoi concittadini, in una situazione di grave emergenza abitativa diede corso alla requisizione di immobili. Per far ciò ci vuole coraggio, ma chi amministra oggi Roma sta dimostrando di non averlo.
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