Roma. PCI: Qual è l’emergenza che motiva un aumento di stipendio ai consiglieri comunali?
Roma. PCI: Qual è l’emergenza che motiva un aumento di stipendio ai consiglieri comunali? Ci sono risposte per i lavoratori e lavoratrici del Comune?
“Nella città eterna, a volte qualcuno ha pudore. La malsana idea di appiopparsi un bell’aumento sul mensile, che non è proprio roba di spiccioli, di consigliere comunale, è lievemente contestato da rari consiglieri comunali di opposizione e maggioranza anche in Campidoglio. Lieve perché. Perché per pudore dicono che non sia proprio questo il momento! Su questo non c’è dubbio. Così pure, – denuncia Giacomo De Angelis a guida della Federazione PCI di Roma e provincia -, il fatto in sé. Far finta di sostituire i gettoni di presenza per deliberare una somma compensativa degli stessi da aggiungere al mensile dei consiglieri comunali è un imbroglio. Infatti, guarda caso la sostituzione della precedente modalità coincide con un aumento che porta dagli attuali 2mila a 3mila euro mensili! Per non andare lontano, c’è qualche analogo provvedimento rivolto dal Sindaco Gualtieri, o dalla maggioranza a guida PD, o dai sottoscrittori dell’accordo (sappiamo che i maggiori gruppi di opposizione acconsentono destra inclusa), che sia stato proposto, o pensato, o in studio per i lavoratori del Comune? O dell’Ama? O del trasporto pubblico? O delle dipendenti di cooperative dei servizi che garantiscono il funzionamento vero della macchina comunale, come le mense, le operatrici sociali e culturali che accudiscono bambini e costruiscono proposte di diffusione della cultura? La risposta, ovviamente è NO. Il primo ok alla delibera è arrivato in commissione, martedì la misura arriverà in Aula. – prosegue il dirigente del PCI – Un atto firmato dalla maggioranza e da tutto il centrodestra. Naturalmente c’è anche chi si è “lamentato” per l’esiguo aumento. Così come ha giustificato il tutto dal fatto che un decreto (del 2010) è alla base della scelta amministrativa. Addirittura, la presidente di commissione ha commentato che : «La nostra mole di lavoro non è indifferente. Nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato i cittadini in maniera dignitosa e per gli oneri che abbiamo penso che sia opportuno e giusto compiere questo atto». Ora se pensiamo alle vesti stracciate che sindaco e altri urlano per le emergenze in città, per avere alibi di promuovere un inceneritore degno di concezioni della politica dei rifiuti degli anni sessanta; o se pensiamo alle vere emergenze, come quella sociale di cui dicevamo sopra per i lavoratori e le lavoratrici ovvero per i servizi a tariffa che si tarda a rimodulare verso il basso vista la situazione di impoverimento come certificato in questi giorni dall’Istat, viene rabbia a chiedersi – come denunciamo noi comunisti – perchè aumentarsi lo stipendio? “.
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