Roma. Liceo Tasso, Assemblea nazionale NO Autonomia Differenziata
Contributo di Sonia Pecorilli per il PCI.
Domenica 29 si è svolta presso il Liceo Tasso a Roma l’Assemblea nazionale del coordinamento No Autonomia Differenziata. Il PCI aderisce aderisce a questo comitato di lotta in difesa della Costituzione e della giustizia sociale da salvaguardare. Sonia Pecorilli, candidata alla presidenza della regione Lazio sostenuta dalla Lista PCI, è intervenuta a nome del partito. “Il partito Comunista Italiano sin da subito ha cominciato a ragionare sulla netta opposizione alla legge sulla autonomia differenziata, che andrebbe a gravare sulla già profonda disparità territoriale nazionale. – hs detto la candidata comunista – Proposta nel 2001 quando è entrata in vigore la riforma del titolo V della Costituzione in cui viene data possibilità per tutte le regioni a statuto ordinario di richiedere allo stato competenze esclusive su 23. Quali: rapporti internazionali e UE, commercio con estero, tutela e sicurezza lavoro, istruzione, professioni, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione per settori produttivi, tutela salute, alimentazione, orientamento sportivo, protezione civile, governo del territorio, porti e aereoporti civili, reti di trasporto e navigazione, ordinamento della comunicazione, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia, previdenza complementare ed integrativa, coordinamento finanza pubblica e sistema tributario, valorizzazione dei beni culturali, ambientali, promozione e organizzazione attività culturali, casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale, enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nella notte tra il 29 e 30 settembre la solita manina ha inserito tra i collegati al bilancio 2022/2023 il ddl attuativo dell’art. 116 comma 3 della Costituzione, cioè l’attuazione del vecchio cavallo di battaglia leghista e del suo progetto separatista, reso possibile dalla modifica del Titolo V° della Costituzione, voluta ed approvata dalla maggioranza di centro sinistra nel 2000. – così ha proseguito Sonia Pecorilli – Attivare questo progetto significherebbe frantumare la repubblica in 20 staterelli, aumento delle disuguaglianze e disparità tra regione e regione, sottraendo alla funzione regolatrice dello stato materie di fondamentale importanza per la coesione del paese., come sanità, istruzione, ambiente, trasporti, infrastrutture, beni culturali, contratti di lavoro. Stiamo assistendo ad una vera e propria prova generale di introduzione al presidenzialismo. Il Partito Comunista Italiano da sempre contrasta con forza questo ennesimo attacco alla costituzione ed ai suoi principi fondanti, che hanno disegnato una repubblica parlamentare non presidenziale. I lep livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Sulla determinazione dei Lep, lo stato ha legislazione esclusiva. – quindi l’esponente comunista ha sottolineato denunciando – Accellerare la realizzazione di questa deforma costituzionale che andrebbe ad accrescere le disuguaglianze e le disparità di godimento dei diritti fondamentali di tutti i cittadini, secondo il territorio in cui risiedono. Oggi emerge sempre più la necessità di forti politiche pubbliche nazionali volte a ridurre il divario tra nord e sud, secondo quanto ci chiede l’Europa stavolta giustamente che viene recepito anche da PNRR, a parole per ora. Vediamo la drammatica inefficacia della sanità regionalizzata durante la pandemia già esistente e che si è dimostrata inadeguata proprio nelle regioni del nord dove vantavano l’eccellenze. Si finirà di rompere quel minimo equilibrio ancora garantito dalla costituzione con il principio della sussidiarietà verticale e si ridurrà la funzione di indirizzo politico unitario dello stato, che si sostanzia nella tutela della costituzionale uniforme dei diritti dei cittadini vedi art. 2, 3, 5, nella funzione di programmazione regionale art. 117, nella funzione amministrativa locale art.118 e nel principio di perequazione finanziaria art. 119. – ha quindi concluso Sonia Pecorilli -Che c’entra poi un progetto di maggiore scorticamento delle competenze dello stato centrale a favore delle regioni con un progetto di piu ampi poteri al presidente della repubblica. Quindi due proposte incompatibili che andrebbero a rendere più divisiva ed a far evaporare l’unità nazionale. No alla proposta di stipendi differenziati, no alle gabbie salariali, no all’attacco dei contratti collettivi nazionali.”.
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