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Roma fra i Comuni della rete LgNet2

Novembre 23
12:12 2023

Roma fra i Comuni della rete LgNet2, il progetto che promuove le politiche di inclusione delle città

L’iniziativa che coinvolge 16 Comuni in tutta Italia, finanziata con le risorse europee del Fondo FAMI 2014-2020, è coordinata dal Ministero dell’Interno in collaborazione con Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani, ed è volta a promuovere e diffondere la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e della cittadinanza.

Nella città di Roma, in particolare, attivati interventi di presa in carico, tre Unità mobili di presidio e intervento con équipe multidisciplinari, One stop shop, una équipe dedicata a persone di minore età, 7 laboratori, per un totale di oltre 1000 beneficiari.

Roma, 23 novembre 2023– Intercettare i migranti in condizione di particolare vulnerabilità ed emarginazione sociale che vivono nelle nostre città e favorirne la presa in carico. È questo l’obiettivo del progetto “LgNet2 – Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l’inclusione d’emergenza in aree urbane svantaggiate”, finanziato con le risorse europee del Fondo FAMI 2014-2020, e coordinato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione in collaborazione con Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani, e Cittalia, la Fondazione Anci dedicata a promuovere e diffondere la cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e della cittadinanza. Tra i 16 Comuni coinvolti nella rete di LgNet2, anche Roma Capitale. I risultati delle attività sviluppate grazie al progetto saranno presto presentati attraverso una serie di video pillole e un vero e proprio docufilm, che racconteranno – attraverso le voci, le immagini, le testimonianze delle persone coinvolte – le attività sostenute e rese possibili nelle singole città.

Il progetto LgNet2 si focalizza nel sostegno ad attività in tre ambiti di azione: progetti di impegno civico, presa in carico (one stop shop e unità mobili), housing e inclusione abitativa. Scopo quello di affrontare e risolvere i fenomeni emergenziali originati dalla presenza, sul territorio nazionale, di migranti non ancora del tutto integrati da un punto di vista abitativo, lavorativo e sociale.

Gli interventi vengono portati avanti sui territori da una rete di 16 città italiane caratterizzate da una significativa presenza di migranti in condizione di particolare vulnerabilità ed emarginazione sociale: Bologna, Caserta, Firenze, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Sassari, Taranto, Torino, Trieste e Bolzano rappresentata dall’Azienda Servizi Sociali Bolzano.

L’adesione al progetto del Comune di Roma Capitale ha reso possibile sviluppare attività in particolare nell’ambito della presa in carico. Il progetto si è articolato in azioni su diversi fronti. La prima azione è stata la realizzazione di un’indagine sociale quali-quantitativa, in tutti i Municipi di Roma Capitale, attraverso la somministrazione di un questionario a un campione significativo di persone migranti, operatori-sociosanitari, Enti del Terzo settore operanti in campo socio-sanitario a beneficio dei migranti. L’indagine ha voluto rilevare i bisogni socio-sanitari, sommersi ed espressi, nonché l’insorgenza di nuovi bisogni.

Il progetto ha visto l’attivazione di tre Unità mobili di presidio e intervento con équipe multidisciplinari, composte da personale delle ASL, di Roma Capitale e del Terzo Settore, in contesti caratterizzati da situazioni di maggiore vulnerabilità e allarme sociale, per la realizzazione di un servizio socio-sanitario di prossimità. Il compito delle unità mobili è stato quello di intercettare le persone provenienti da Paesi Terzi particolarmente vulnerabili con l’obiettivo di individuare precocemente elementi critici la cui evoluzione potesse comportare una più̀ elevata complessità̀ assistenziale e la presa in carico integrata. Diverse le tipologie di intervento attuato, fra le quali: rilevazione delle fragilità presenti e verifica a seguito di segnalazioni di situazioni particolari; segretariato sociale; orientamento ai servizi cittadini; collaborazione con la rete dei servizi formali e informali presenti in zona e in particolare con i servizi sanitari; presa in carico temporanea e collegamento con i servizi socio sanitari del territorio e dei luoghi di provenienza.

È stata inoltre costituita e sperimentata una équipe multidisciplinare dedicata a persone di minore età al fine di elevare considerevolmente l’attenzione verso periodi della vita che appaiono determinanti per la costruzione di aspetti identitari e di relazione nelle diverse tappe dello sviluppo.

Il progetto inoltre ha permesso il rafforzamento delle attività di riabilitazione, a favore di cittadini provenienti da paesi terzi, attraverso l’azione del One stop shop (presso Padiglione 17 e l’Open Space di Corso Vittorio 343 facenti capo al Centro SAMIFO della ASL Roma 1). L’obiettivo è stato quello di costruire ponti e reti efficaci tra un mondo produttivo e creativo per lo più nascosto – che si sviluppa nei centri di accoglienza e di riabilitazione, nei progetti di risocializzazione, nei laboratori integrati delle istituzioni pubbliche e del privato sociale – e il mondo della cultura, dell’arte e dei media, aperto alla cittadinanza e favorire così la crescita individuale e della collettività. Sono state realizzate in questo quadro attività socializzanti e laboratoriali di diverse tipologie, quali alta sartoria, design e abiti su misura, multimediale, artistico/creativo, agricoltura sociale, laboratorio teatrale, laboratorio di gioiello e di musica.

Gli interventi attuati a Roma grazie al progetto LgNet2 hanno visto complessivamente il coinvolgimento di oltre 1000 beneficiari.

Al progetto nella città di Roma hanno collaborato Arci Solidarietà, Europe Consulting, Università Torvergata, IPRS – Istituto Psicanalitico Ricerche Sociali, ASL Roma 1, ASL Roma2, Officina Talenti Preziosi, Buuuball off Colors, Music International Compound, Accademia Maiani, INFOR ELEA, A Tavola con lo Chef, Ambiente Lavoro.

Il progetto LgNet2 presenta caratteristiche uniche in termini di governance, di molteplicità degli interlocutori direttamente coinvolti nelle azioni di progetto e di dimensione strategica e operativa. Un modello che si è rivelato vincente e che è stato in grado di sincronizzare il livello nazionale e quello locale, attraverso una regia unica che, pur monitorando costantemente le azioni specifiche sui territori, ha garantito omogeneità alla linea progettuale. Dopo l’esperienza positiva di LgNetEA degli anni precedenti, LgNet2 continua quindi a prendersi cura dei migranti che non hanno ancora raggiunto una piena integrazione e rinnova il modello del partenariato strategico tra Ministero, Anci e Comuni, già sperimentato, per migliorare le performance in ambito di politiche di inclusione delle nostre città. Solo attraverso la capacità dei territori di attivare progetti, modelli e strumenti ritagliati sui diversi fabbisogni locali è possibile una vera integrazione, e gli interventi mirati a migliorare le condizioni di persone regolarmente accolte, ma non ancora pienamente integrate, rappresentano un investimento per l’intera comunità. Le azioni finalizzate all’inclusione dei cittadini che vivono situazioni di marginalità – sociale, sanitaria, abitativa – incidono sul benessere e sulla sicurezza del territorio e contribuiscono a migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini.

 

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