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Rohingya: Save the Children, i rifugiati arrivati in Indonesia via mare sono aumentati del 700% a ottobre

Novembre 04
18:39 2024

Rohingya: Save the Children, i rifugiati arrivati in Indonesia via mare sono aumentati del 700% a ottobre e si prevede un incremento record di traversate con la diminuzione dei venti monsonici

Dal febbraio 2022, 985 persone sono morte o scomparse in mare. L’Organizzazione sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione, salvare vite umane, garantire sbarchi sicuri e fornire alle persone l’accesso agli aiuti umanitari e alle procedure per lo status di rifugiato.

Il numero di rifugiati Rohingya arrivati in Indonesia in barca nel mese di ottobre è aumentato di oltre il 700% rispetto a un anno fa e secondo le previsioni le traversate via mare raggiungeranno livelli record nei prossimi mesi con la diminuzione dei venti monsonici e i mari più calmi. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Secondo i dati dell’UNHCR, almeno 395 rifugiati Rohingya, tra cui 173 bambini, sono arrivati in Indonesia via mare in ottobre, rispetto ai 49 registrati nello stesso mese nel 2023. A ottobre sono approdate tre imbarcazioni, l’ultima delle quali ad Aceh il 31 ottobre, con a bordo 90 rifugiati Rohingya, tra cui sette bambini. Sei persone hanno perso la vita durante la traversata, i loro corpi sono stati trovati sulla riva o a mare.

Quest’anno almeno 221 rifugiati Rohingya sono morti o risultano dispersi in mare. Dal febbraio 2022, 985 persone sono morte o scomparse durante i viaggi in barca dal Bangladesh o dal Myanmar[1].

Uno dei fattori che spingono i Rohingya a imbarcarsi è il deterioramento della sicurezza nei campi profughi di Cox’s Bazar, in Bangladesh. I bambini e i loro genitori hanno descritto la crescente violenza nei campi in una serie di interviste con Save the Children all’inizio di quest’anno[2], condividendo le loro paure ed esperienze di rapimenti a scopo di riscatto o reclutamento di minori da parte di gruppi armati Rohingya in Bangladesh.

Per sette anni, i bambini rifugiati Rohingya in Bangladesh sono rimasti senza istruzione formale, i genitori e gli operatori sanitari senza lavoro e tutti i rifugiati sono diventati più vulnerabili alle morti e alle ferite causate da incendi su larga scala, inondazioni e smottamenti e ora alla violenza e all’insicurezza nei campi.

Coloro che tentano una traversata sono alla mercé dei trafficanti e rischiano di subire abusi. I trafficanti utilizzano spesso imbarcazioni scarsamente attrezzate per i lunghi viaggi in mare e trasportano scorte insufficienti di cibo e acqua che finiscono prima dello sbarco.

Circa 1.000 rifugiati Rohingya arrivati in Indonesia vivono ancora in rifugi e campi temporanei[3]. Save the Children sostiene la Fondazione Geutanyoe ad Aceh per rafforzare la consapevolezza della comunità e il sostegno del governo locale ai rifugiati Rohingya.

“Questo sconcertante aumento dei rifugiati Rohingya arrivati in Indonesia solo nell’ultimo mese dovrebbe essere un campanello d’allarme per la regione. Nessun bambino dovrebbe sopportare settimane in mare su una fragile imbarcazione. Nessun bambino dovrebbe essere costretto a mettere a rischio la propria vita. I governi regionali devono agire con urgenza e tenere conto delle previsioni di un aumento record di barconi di rifugiati quest’anno. Questa non è solo responsabilità dell’Indonesia: tutti i governi della regione devono consentire alle barche dei rifugiati Rohingya di sbarcare in sicurezza e onorare i propri obblighi e impegni internazionali delineati nella Dichiarazione di Bali. È tempo di uno sforzo regionale rapido e unificato per rafforzare la cooperazione, salvare vite umane in mare, garantire sbarchi sicuri e fornire alle persone l’accesso agli aiuti umanitari e alle procedure per determinare il loro status di rifugiato. I bisogni dei rifugiati Rohingya non sono mai stati così grandi: la comunità internazionale deve aumentare la propria assistenza umanitaria e a lungo termine” ha dichiarato Sultana Begum, Responsabile per l’Asia delle politiche umanitarie e di advocacy di Save the Children.

 

 

Per informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children

Tel. 3389625274- 3385791870 – 3409367952 – 3316676827
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

 

 

[1] Aumento percentuale calcolato utilizzando i dati più recenti del dashboard UNHCR + movimenti marittimi Rohingya https://data.unhcr.org/en/situations/myanmar#powerbi

[2] Siamo troppo spaventati per andare ovunque”: le paure dei bambini Rohingya mentre la violenza cresce nei campi profughi del Bangladesh: https://www.savethechildren.it/press/bangladesh-save-children-i-bambini-rohingya-vivono-nella-paura-costante-sette-anni-dalla-fuga

 

[3] https://data.unhcr.org/en/documents/details/111317

 

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