ROCCA DI PAPA: SI CONCLUDE IL PROGETTO ALVEARE…
Immersi nel verde, tra alberi di castagno che svettano e tronchi a terra, nell’aria un odore di legno e ovunque trucioli, segatura, terra di quella nera, buona, grassa… cespugli con fiori e fontanelle di peperino, grezze, appena scalpellate e lasciate là nella loro naturale conformazione che il Vulcano ha voluto plasmare. I rumori delle seghe, delle macchine che scortecciano i tronchi fanno sentire i loro fragori, ma per poco…
Trentanove paia di piccoli occhietti scrutano con curiosità e s’affidano alle voci di adulti che li accolgono: boscaioli e falegnami, segatori, tornitori, esperti agronomi… e una fatina. Ah, non poteva mancare: ma andiamo con ordine.
Stiamo parlando dell’uscita didattica organizzata dalle insegnanti della scuola Colle delle fate e dall’ Associazione l’Alveare fondata da Claudio Botti, in una nota azienda boschiva di Rocca di Papa, sulla via dei Laghi, gestita da un sorridente Bruno Carnevali. L’accoglienza riservata in questo anno scolastico a diversi gruppi di alunni del nostro Istituto Comprensivo Leonida Montanari ha mostrato la sensibilità e la competenza di questa squadra di operatori del legno, attività boschiva che potrebbe essere una fucina occupazionale per i giovani rocchegiani, se solo si trovassero le strategie giuste per avviarne il mercato che gira intorno al castagno, sia come produzione di legname che del frutto. I bambini hanno potuto seguire la trasformazione di un tronco di legno in palo squadrato, in tavola, in oggetto magicamente uscito da un tornio usato da un esperto falegname come Piero che insieme a Paolo, a Gianni, a Giorgio, a Bruno hanno offerto accoglienza e competenza. Rispetto della natura e amore per ciò che ci offre nelle parole di chi ne ha fatto mestiere e studio, per chi da bambino, racconta, si è innamorato di un albero di castagno fiorito… per nostri cuccioli questi insegnamenti valgono forse più di una lezione in classe, studiando tra le pagine di un libro.
La merenda offerta dalla stessa Azienda Carnevali sotto querce ombreggianti, seduti su panche in castagno semplicemente scolpito, è stata un inaspettato epilogo per i bambini che poi, a sorpresa, hanno ricevuto da Laura, fatina in incognito come dicevamo all’inizio, un portachiavi in legno lavorato con scritto il loro nome…
Un’uscita scolastica che non dimenticheranno facilmente e che resterà nei loro cuori. Un plauso agli organizzatori e a chi ha offerto disponibilità e accoglienza, intelligente connubio per far crescere generazioni legate al territorio, al rispetto e all’accoglienza.
( foto M. Fagiolo)
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