ROCCA DI PAPA, IN BIBLIOTECA LE STORIE DI FABER DIETRO LE SUE CANZONI
Un tramonto sull’orizzonte, con un sole dicembrino che quasi ne baciava gli immaginari confini, poco prima delle 17.00 ha accolto il 7 dicembre il pubblico nell’ospitale sala della Biblioteca comunale di Rocca di Papa con la sorridente Rosita Millevolte. Un manifesto con l’immagine su sfondo blu di Faber, Fabrizio de André con l’immancabile sigaretta tra le labbra e una serie di interrogativi che hanno accompagnato e sono stati chiariti presentando i brani scelti da Paolo Valbonesi –voce, chitarra e armonica- e Massimiliano De Angelis, flauto traverso e basso, nonché voce narrante con quella di Mario Giovanetti, .
Alcuni tra i più significativi successi del noto cantautore genovese lo hanno abbracciato attraverso l’intensa interpretazione dei protagonisti della serata, svelandone il pensiero, la profonda onestà intellettuale, il suo anticonformismo, la distanza presa da Faber nei confronti dei potenti e dei disonesti. Un inno alla libertà di pensiero contro ogni pregiudizio, al fianco dei deboli, di quelle figure colpite da discriminazione e stereotipi…
Ed ecco il riscatto di Bocca di rosa contro l’ipocrisia dei benpensanti, la metafora contro i potenti in Nuvole, la cui lettura alternata è stata eseguita da Mario e Massimiliano; il riscatto di Marinella che Fabrizio accarezza con delicata leggerezza tra le parole del suo noto brano, portandola su una stella; la vulnerabilità dell’amore che viene e che va; la pietà e l’invocazione per chi è stato travolto dalla vita, dagli eventi come Luigi Tenco, nella Preghiera di Gennaio; il ricordo della figura di Pier Paolo Pasolini che la società cosiddetta civile non ha saputo comprendere, si è trattato di Una storia sbagliata; e ancora la voce di De André contro il consumismo in Quello che non ho, riflessioni per essere liberi nella natura; e un inno alla solitudine Le anime salve, un canto alla spiritualità, contro disuguaglianze e discriminazioni; e la violenza della passione e di un fiume in piena in Dolcenera che travolge chi ascolta e chi ama… Creuza de ma con il dialetto ligure che Fabrizio rievoca dalla sua anima…
Un pomeriggio che è volato, tra la voce di Paolo che ha accarezzato l’aria e richiamato tutta la poetica e gli ideali anche scomodi, anticonformisti del grande Faber e la musica che ha avvolto tutti noi presenti… altri brani fuori copione, Andrea, Il Pescatore hanno elargito scampoli extra di musicale coinvolgimento durante il quale tutti, con voce e ritmo, abbiamo condiviso il trascinante fascino artistico grande cantautore genovese grazie alla bravura dei nostri protagonisti.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento