ROCCA DI PAPA: CON “LE MASCHERE” ESORDIO DEI CAVALIERI DELL’ORCATURA
“ Ricordate che non te tiè da perde mai a penna tea” perché la penna e la cultura sono il testamento di vita. E’ iniziato così nel pomeriggio di ieri presso la Biblioteca Comunale di Rocca di Papa, l’evento del gruppo culturale de I Cavalieri dell’Orcatura dal titolo “Le Maschere” che attraverso un percorso narrativo-musicale ha guidato il numeroso pubblico nel viaggio emozionante della trasformazione di sé.
Arlecchino e Colombina, gli artisti Massimo Onesti e Lorena Gatta, hanno accolto la platea in un chiaro dualismo di scena: la maschera che omologa o la maschera che distingue. Senza fraintendimenti ed eccezioni. Interessante da subito il filo narrativo scelto dove la maschera diventa strumento per essere se stessi, sinceri quasi folli, per abbracciare la rappresentazione scenica della vita nel suo eterno ed instancabile duello con la morte fino a diventare leggerezza e colore di esistenza.
Khalil Gibran contrapposto a Pulcinella, Hermann Hesse, Luigi Pirandello, Fernando Pessoa, Trilussa, Kafka, Carlos Castaneda fino alla ballata di Rodari. A leggere tutto d’un fiato questi nomi si percepisce già la sequenza di parole che hanno inondato l’ascoltatore in continuo dialogo con gli artisti a riprova di come le emozioni siano efficaci quando si trasformano e si mettono in circolo per tirar fuori l’anima fanciullesca e spensierata, con la saggezza delle esperienze di vita.
Il compito del moderatore è stato affidato e svolto magistralmente dal noto artista, dai natali roccheggiani, Franco Antonucci che ha descritto con la cadenza temporale di uno spartito musicale, strumento che gli è proprio per passione e professione, il viaggio mascherato. Il tutto accompagnato dalla musica dolce e attuale espressa da Luca Campus che si conferma elemento cardine del gruppo culturale a riprova che la forza delle parole musicate ha un potere umano straordinario.
A conclusione dell’evento, ripreso con precisione e cura da Paolo Vinciguerra, un momento musicale progressive innovativo ed originale, fino a giungere al momento più commovente: le poesie scritte dai protagonisti. Il palcoscenico di vita, amaro e lucido, di Lorena Gatta e il fanciullo Pierrot di Massimo Onesti che ha fatto scendere una lacrima sui volti pensando al Pulcinella che attraverso la maschera riusciva ad “asciuttai quell’occhi stanchi”.
La produzione artistica del nuovo gruppo culturale si è congedata dal pubblico con l’invito a partecipare all’evento sulla figura femminile che sarà ospitato sempre l’ultimo giovedì del mese di marzo presso i locali della biblioteca comunale di Rocca di Papa.
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