Ritratti di artisti da adulti
Titolo: «Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno» ovvero, guardando Kafka
Autore: Philip Roth
ISBN: 9788806206246
Editore: Einaudi
Prezzo: €. 8,00
Per i lettori che amano il creatore di Nathan Zuckerman (e le sue peripezie), Pastorale Americana, Patrimonio, Everyman, questo piccolo testo appare irrinunciabile come tutto ciò che produce l’autore, classe 1933 vincitore nel 2011 del ‘Man Booker International Prize’ (che per altro non ha ritirato con buona pace delle contestazioni femministe in atto nei suoi confronti). Il breve saggio-racconto consta di una prima parte che Roth dedica all’osservazione di una sua foto a 40 anni nel confronto con una di Kafka alla stessa età circa: l’età che per Roth rappresenta un momento di piena soddisfazione (dedica il testo ai suoi allievi del corso di Lettere della Università della Pennsylvania), per Kafka è l’età finalmente adulta, ormai libera da molti dubbi e paure (vive la sua nuova storia con Dora Dymant), ma anche quella della sua morte. Nel titolo è citato un passaggio de Il digiunatore nel quale Kafka sembra rafforzare l’abbraccio con il proprio destino, tanto più dolce poiché necessario. È la capacità di rendersi disponibile alla necessità della propria indole, nel caso di entrambi gli autori la necessità della scrittura, che affascina Roth (come in molta parte della sua produzione letteraria), e che incanta i lettori che avvertono la forte vitalità che indaga ogni ambito della tragi-commedia umana. Nella seconda parte, il dottor Kafka, di ormai 59 anni (il nostro, allora, è scampato alla morte per malattia e ai campi di sterminio, toccati in sorte alle sorelle), dovrebbe infine sposare la zia dell’alunno protagonista del racconto, che ha avuto l’idea di invitarlo ad una cena in famiglia. Ma del dottor Kafka si perderanno ancora le tracce… (Serena Grizi)
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento