Ritmica, con l’attività di coaching si vince nello sport
«Ho praticato sport agonistico per molti anni e mi sono resa conto che tanti insegnamenti ricevuti durante la mia preparazione sportiva mi sono serviti anche in altri settori della mia vita, soprattutto non appena mi sono affacciata nel mondo del lavoro; faccio un esempio: imparare a gestire l’emotività può essere un esercizio utilissimo non solo per affrontare una gara ma anche per affrontare un’interrogazione, un esame universitario o magari un colloquio per un impiego a cui teniamo tanto; questa consapevolezza – continua Martina – mi spinge ad aggiornarmi non solo sulle tecniche di allenamento per le mie atlete ma anche sulle tecniche per comunicare in modo efficace; vi assicuro che acquisire questa abilità crea davvero la differenza nella qualità delle relazioni tra allenatore e atleta.»
«È assolutamente vero – continua Marina – la qualità dei risultati dipende dalla qualità delle azioni e dei comportamenti. A loro volta questi dipendono, in modo diretto dagli stati d’animo; ci sono emozioni potenzianti per ogni momento della vita e la mente può essere di aiuto per entrare nello stato d’animo giusto. Ad esempio quando l’atleta si trova in mezzo alla pedana può essere in preda a tensione, ansia, paura di sbagliare …, che sicuramente non la aiuteranno ad eseguire un buon esercizio, anzi …» Saper gestire gli stati d’animo significa quindi avere i mezzi per accedere ad emozioni utili e più funzionali come la sicurezza, la motivazione, la tranquillità, ogni qual volta se ne presenta la necessità e quindi non solo nello sport.
Un’altra cosa che spicca agli occhi quando si osservano le atlete agoniste di questa società è l’entusiasmo con il quale affrontano gli allenamenti anche piuttosto faticosi. «Ritengo – afferma Martina – che l’estenuante ricerca della qualità non significa perfezione, perché quella della perfezione è un’idea perdente, come afferma Julio Velasco ex coach della nazionale di Pallavolo, per il semplice motivo che è impossibile raggiungerla, per cui l’atleta rischia di considerarsi in modo negativo; piuttosto tendo all’unicità di ogni mia atleta, puntando l’attenzione su quello che sanno fare bene, gratificandole in modo da dare loro gli stimoli adatti per affrontare gli esercizi in cui trovano più difficoltà.» La Sezione Ritmica della Polisportiva San Cesareo punta dunque sulla modernità delle tecniche di allenamento, e visti i risultati raggiunti in appena due anni dalla costituzione della sezione, non resta che tifare per queste giovanissime atlete nella prossima prova del Torneo Kostina che si terrà a marzo a Palestrina.
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