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RISULTATI FINALI DEL 10° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE”

RISULTATI FINALI  DEL 10° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE”
Febbraio 25
15:10 2021

 Nel 2020, con ben 2.353.932 voti, gli italiani hanno voluto dimostrare il loro amore per il patrimonio culturale e ambientale italiano: il miglior risultato di sempre per il censimento del FAI.

 

Una partecipazione sorprendente che nell’anno del dramma del Covid-19 si carica di significato e racconta di un’Italia coesa, vitale e fiera delle proprie bellezze,

che guarda al futuro con speranza, nonostante tutto. La classifica vede: 

 

  • al 1° posto la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza
  • al 2° posto il Castello e Parco di Sammezzano a Reggello (FI)
  • al 3° posto il Castello di Brescia
  • al 4° posto la Via delle Collegiate a Modica (RG)
  • al 5° posto l’Ospedale e la Chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria

 

Era il 6 maggio 2020 quando, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, il FAI – Fondo Ambiente Italiano dava il via con grande passione civile alla decima edizione de “I Luoghi del Cuore”, promossa in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’invito rivolto agli italiani, potente e di notevole impatto emotivo, era quello di esprimere l’amore per il proprio Paese in un momento di così grande difficoltà, votando i luoghi a loro più cari, quelli di cui avevano sentito fortemente la mancanza nei giorni passati giocoforza chiusi in casa e a cui avrebbero voluto assicurare, grazie a questo censimento, tutela e valorizzazione. E la risposta a questa esortazione è stata davvero eccezionale: i voti raccolti fino al 15 dicembre, giorno di chiusura dell’iniziativa, sono stati 2.353.932, il miglior risultato di sempre, con oltre 39.500 luoghi segnalati in 6.504 Comuni d’Italia (l’82,3% del totale).

 

L’Italia è una potenza culturale, il suo patrimonio è composto da migliaia e migliaia di capolavori. Per segnalare con il maggior numero di voti il proprio luogo del cuore, gli italiani hanno dato vita a una stupenda ed elettrizzante competizione. Il proverbiale campanilismo del Bel Paese si è scatenato, generando imprevedibili ribaltamenti nelle classifiche provvisorie. È stata un’edizione ad alta tensione, non solo per un ordine d’arrivo mai scontato, ma soprattutto perché i comitati e le associazioni di cittadini che si sono attivati per raccogliere voti si sono fronteggiati lealmente con un agonismo senza pari, degno delle più importanti gare sportive, senza mai interrompere la propria corsa verso il traguardo dalla scorsa primavera. E non bisogna solo pensare a città contro città o borgo contro borgo: la piccola e meravigliosa città di Modica ha generato ben due candidature entrate nella top 10, in pochi chilometri quadrati.

 

A vincere questa edizione del censimento del FAI non sono stati solo i luoghi più votati, con le loro storie affascinanti e la loro necessità di cura, restauro e attenzione, ma anche l’intero patrimonio culturale e ambientale italiano, il cui immenso valore per la collettività in termini di identità, memoria, legami sociali, esperienze di vita e speranze future emerge limpidamente scorrendo la variegata classifica dei “Luoghi del Cuore” (consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it). Un progetto di sempre maggiore successo, con oltre 9.630.000 voti raccolti in totale dalla prima edizione del 2003 a oggi, in grado di amplificare in modo semplice e diretto il bisogno di essere ascoltati di tantissimi cittadini, ben consapevoli che abitare in centri urbani, piccoli o grandi che siano, con un tessuto tutelato e valorizzato, rappresenti un elemento di benessere, tanto quanto l’essere circondati da un paesaggio e da un ambiente ben conservati.

 

Se è vero che da Lombardia, Sicilia e Piemonte – le tre regioni più attive con rispettivamente 328.591, 301.826 e 241.727 voti raccolti – sono arrivate più di un terzo delle segnalazioni totali, la mappa dei siti amati coinvolge tutto il territorio nazionale e stupisce per eterogeneità di tipologie: dalle chiese alle aree naturali, dai castelli ai borghi, dalle aree archeologiche ai giardini urbani, dalle ferrovie ai ponti, anche in questa edizione del censimento è andata in scena una perfetta rappresentazione dell’inestimabile ricchezza culturale del nostro Paese. E, a sorpresa, è stato il Molise, nelle altre edizioni sempre abbastanza defilato, la regione con più voti in rapporto al numero di abitanti, mentre la Liguria è al primo posto per voti in rapporto alla sua superficie.  

 

Ma qual è il motivo che spinge a partecipare al censimento “I Luoghi del Cuore”? Dare valore e garantire tutela, attraverso il FAI, all’“eredità culturale” dei territori, intesa – secondo la definizione riportata nella Convenzione di Faro, finalmente ratificata dall’Italia lo scorso settembre – come “un insieme di risorse ereditate dal passato che

 

le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni”. E a impegnarsi per raggiungere questo obiettivo, tanto ambizioso quanto importante, sono soprattutto i comitati che si mobilitano per far votare il proprio luogo amato nel 2020 se ne sono registrati 302, il 32,5% in più rispetto all’edizione precedente – limpida espressione del principio di sussidiarietà di cui si parla nell’articolo 118 della Costituzione. La loro azione è il cuore pulsante del censimento, l’atto d’amore che le persone dedicano, quali “ambasciatori dei territori”, ai luoghi che vogliono salvare da degrado e abbandono, o semplicemente far conoscere.

 

Nello slogan dell’iniziativa – IL TUO VOTO SALVA – è racchiusa la speranza di regalare un futuro a piccole e grandi bellezze d’Italia, che diventa più concreta maggiore è il numero di voti che si riescono a raccogliere (vedi box Premi e prossimi passi): oltre ai premi per i primi luoghi classificati e alla possibilità, per beni con almeno 2.000 voti, di partecipare al bando per richiedere un intervento di valorizzazione o restauro, un buon piazzamento permette anche di far giungere con più forza a istituzioni e media le istanze dei cittadini.

Ed ecco allora che 75.586 persone hanno espresso la loro preferenza per la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, luogo al 1° posto della classifica nazionale, grazie anche all’impegno di tre comitati – Amici del Treno delle Meraviglie, Amici della Ferrovia Cuneo Ventimiglia Nizza e Amis du Train des Merveilles – che auspicano il potenziamento della linea e la sua valorizzazione. Un’opera che fonde la natura aspra delle Alpi Marittime con l’ingegno umano, ideata da Cavour a metà Ottocento, quando Nizza era sabauda, e che nei suoi 96 km di lunghezza include 33 gallerie e 27 ponti e viadotti, coprendo un dislivello di 1.000 metri e toccando 18 Comuni, in gran parte borghi montani. Semidistrutta dai tedeschi in ritirata nel 1943 e ricostruita negli anni Settanta con un accordo italo-francese da rinnovare, la ferrovia è un’infrastruttura necessaria per i residenti, con importanti potenzialità turistiche. Nel 2013 ha rischiato la dismissione ed è purtroppo interrotta dallo scorso ottobre a causa dello smottamento del Colle di Tenda causato dall’alluvione che ha isolato la Val Roya.

 

Al 2° posto con 62.690 voti si classifica il Castello di Sammezzano a Reggello (FI), edificio senza pari in Italia e con pochi confronti anche a livello internazionale per la rievocazione in 13 sale monumentali di capolavori architettonici di arte indiana e moresca, già vincitore dell’ottavo censimento “I Luoghi del Cuore” (anno 2016). Incagliato in una complessa situazione proprietaria, che ha visto avvicendarsi in anni recenti aste andate deserte e società in liquidazione, il castello, insieme al parco di 190 ettari che lo circonda, è da decenni in stato di grave abbandono ed è privo di tutti gli arredi storici. A fine 2019 è tornato proprietà della Sammezzano Castle srl, uscita da una procedura di fallimento, ma i comitati Savesammezzano e FPXA sono tornati a raccogliere i voti per tenere alta l’attenzione su un bene che merita di essere recuperato e fruito.

 

Il 3° posto è invece occupato dal Castello di Brescia, segnalato da 43.469 persone. Possente fortezza che rispecchia nelle sue stratificazioni la storia della città, dalla fondazione in epoca romana al dominio visconteo, dal governo della Serenissima fino all’epoca austriaca, che lo ha visto protagonista del Risorgimento cittadino, ospita un percorso museale ed è sede di eventi. La raccolta voti, a cui hanno aderito anche varie istituzioni, associazioni e aziende del territorio, è stata promossa dal comitato Amici del Cidneo onlus, nato per valorizzare il castello e il Colle Cidneo, considerati un unicum in Italia per dimensioni, ampiezza di aree verdi e posizione.  

 

Al 4° posto si trova la Via delle Collegiate di Modica (RG), grazie ai 40.521 voti raccolti. Un percorso che unisce idealmente il Duomo di San Giorgio e le chiese di San Pietro e Santa Maria di Betlem, testimonianza della storia della città lungo i secoli, dal tardogotico al tardobarocco. Il comitato Le collegiate di Modica #culturacheunisce si è costituito per il censimento, per valorizzare e promuovere interventi di recupero per il grande patrimonio qui conservato, che rischia di deteriorarsi. 

 

La decima edizione del censimento si è contraddistinta anche per l’attenzione registrata dalle due classifiche speciali lanciate all’avvio dell’iniziativa. La prima, dedicata ai Luoghi storici della salute in omaggio al personale sanitario impegnato nella lotta al Covid-19, ha visto trionfare la Chiesa e l’Ospedale di Ignazio Gardella ad Alessandria, al 5° posto della classifica nazionale con 30.391 voti: mentre l’ospedale è stato risistemato ed è funzionante, la chiesa, opera prima del grande architetto razionalista, versa in profondo stato di degrado e necessita di tempestivi restauri. Da questa classifica si evince quanto la tradizione della cura affondi radici secolari nel nostro Paese, con un patrimonio diffuso di beni di epoche diverse, che coinvolge ospedali, come il Complesso Morelli di Sondalo (SO), avanguardistico villaggio-sanatorio degli anni Trenta, chiese legate a complessi di cura, farmacie storiche, conventi e ville che hanno mutato destinazione, come l’Ambrogiana di Montelupo Fiorentino (FI), residenza medicea divenuta nel 1886 primo manicomio criminale del Regno d’Italia, e ancora complessi termali e aree verdi, come i giardini dell’Ospedale Militare di Taranto, dove per un particolare microclima si trovano specie di collina e tipiche del sottobosco.

 

La seconda classifica speciale riguarda invece l’Italia sopra i 600 metri, territori di grande valore ambientale e storico, con pochi abitanti e un notevole potenziale, ma spesso caratterizzati da problemi di dissesto idrogeologico, dalla mancanza di infrastrutture, servizi e risorse economiche oltre che da una forte tendenza allo spopolamento, a cui da tempo il FAI si impegna a dar voce. A vincere è stata la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, ma il premio in palio, non cumulabile con quello assegnato al vincitore assoluto del censimento, spetta all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona (AQ), complesso arroccato su una rupe affacciata sulla Valle Peligna e legato a Papa Celestino V, al 9° posto della classifica nazionale con 22.442 voti. Migliaia i luoghi oggetto di segnalazione, tra cui borghi, come Vico Pancellorum (LU), frazione appenninica di Bagni di Lucca dove è nata la fantasiosa lingua arivaresca; chiese, come quella di Santa Maria Gesù Lo Piano a Polizzi Generosa (PA), nel parco delle Madonie; luoghi naturalistici, come il Sentiero del Brigante in provincia di Reggio Calabria, percorso di circa 130 km tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Naturale Regionale delle Serre; luoghi simbolo della tradizione e della devozione popolari, come il Museo dei Misteri di Campobasso, dove si conservano i settecenteschi “ingegni” utilizzati durante la processione del Corpus Domini, che ha conquistato il 10° posto nazionale, e persino un teatro en plein air che è anche un’opera d’arte, il Teatro Andromeda a Santo Stefano Quisquina (AG), realizzato negli anni Novanta dal pastore di pecore Lorenzo Reina, con 108 pietre bianche a formare l’omonima costellazione.

 

Anche nell’edizione 2020 la lista dei siti amati è ricchissima di luoghi sorprendenti. Ne sono esempio il Ponte Acquedotto a Gravina in Puglia (BA) – al 7° posto della classifica nazionale – spettacolare struttura ad archi di 90 metri protagonista di una scena del nuovo film di James Bond No time to die; Villa Ottelio Savorgnan in provincia di Udine, dove uno studioso inglese ha ipotizzato si sia svolta la vicenda trasformata da Shakespeare in Romeo e Giulietta; il piccolo Molino dalla Torre “Zorzini” a Mezzana (TN), con la sua vecchia macina in pietra; un monumento funebre di età romana con una struttura a cuspide piramidale, noto come “Fescina”, a Quarto (NA); il Bacino del Rio Grande ad Amelia (TR), torrente tributario del Tevere che scorre tra i Monti Amerini, incontrando due antichi sbarramenti; Parco e Casale della Cervelletta, complesso fortificato nella Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, che conquista il primo posto in Lazio per il secondo censimento consecutivo, e Forte Aurelia, che oggi ospita una sede operativa della Guardia di Finanza, entrambi a Roma; la Villa per Michelangelo Antonioni in Gallura (SS), una “Cupola” perfettamente integrata nella natura, progettata dall’architetto Dante Bini e oggi abbandonata; il Giardino degli Angeli in provincia di Bologna, parco ricco di fiori e piante creato in memoria di una giovane ragazza, scomparsa nel 2006.

 

 

PREMI DEL 10° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE” E PROSSIMI PASSI

 

Al primo, secondo e terzo luogo classificato del censimento “I Luoghi del Cuore” 2020 – Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, Castello e Parco di Sammezzano e Castello di Brescia – saranno messi a disposizione da FAI e Intesa Sanpaolo, solo a fronte della presentazione di un progetto da concordare, contributi di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, a cui si aggiungeranno 5.000 euro extra per i due siti che hanno superato 50.000 voti. Il premio di 20.000 euro in palio per i vincitori delle classifiche speciali Luoghi storici della salute e Italia sopra i 600 metri, verrà assegnato, rispettivamente, all’Ospedale e Chiesa di Ignazio Gardella e all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone; quest’ultimo lo riceverà al posto della Ferrovia Cuneo-Ventimiglia, poiché in nessun caso i premi sono cumulabili. Stesso discorso per il premio messo in palio per il luogo che ha ricevuto più voti via web, per il quale il FAI curerà la realizzazione di un video storytelling: il destinatario sarà il Ponte Acquedotto di Gravina, che lo riscuoterà al posto del Castello di Sammezzano.

In più, i referenti dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti, potranno candidare al FAI, attraverso il bando che verrà lanciato a marzo 2021, una richiesta di recupero o valorizzazione, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che assicuri un sostegno reale. Come nelle scorse edizioni, FAI e Intesa Sanpaolo selezioneranno entro novembre i luoghi vincitori.

Il FAI si farà inoltre portavoce di tutte le segnalazioni ricevute e, anche attraverso l’azione capillare delle sue Delegazioni presenti su territorio nazionale, solleciterà le istituzioni preposte affinché diano attenzione ai luoghi, sensibilizzando in particolare i Sindaci di tutti i 6.504 Comuni coinvolti e tutte le Regioni.

 

In un tempo di straordinaria difficoltà, il fatto che i voti per i ‘Luoghi del Cuore’ siano stati oltre 2.300.000 è il segno che gli italiani considerano il loro amato Paese come un Paradiso perduto da ritrovare. È evidente una sempre più diffusa coscienza di luoghi speciali sparsi lungo tutta la penisola, così ben distribuiti e numerosi da rendere l’Italia una ‘potenza culturale’ e da incoraggiare il FAI a svolgere sempre meglio il proprio ruolo sussidiario nell’aiutare le Istituzioni pubbliche a tutelare e promuovere il proprio patrimonio di arte, storia e natura”, ha dichiarato Andrea Carandini, Presidente FAI.

 

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane.

 

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Il brillante risultato di voti che i ‘Luoghi del Cuore’ del FAI hanno raccolto in un anno così particolare testimonia che la voglia di arte e di bellezza non si è spenta con la pandemia e che le persone rimangono sensibili alle piccole e grandi espressioni del patrimonio locale e partecipano al censimento con l’obiettivo di salvaguardarle. Alle meritorie finalità di tutela e di cittadinanza partecipativa del progetto, quest’anno si aggiunge il contributo a dare respiro alle professioni dell’arte, del restauro, del paesaggio in difficoltà e ad alimentare il turismo locale. L’enfasi data ai luoghi della sanità evoca il doveroso riconoscimento al personale sanitario, coerente con il sostegno e l’attenzione che Intesa Sanpaolo ha assicurato in questi mesi”.

Il censimento è stato realizzato sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Il Servizio Pubblico è da sempre al fianco del FAI. Ma quest’anno la Rai testimonia in modo se possibile ancora più vivo il senso e l’orgoglio di questa collaborazione: in un Paese nel quale la pandemia ci costringe purtroppo a limitare i nostri spostamenti, diventa ancora più essenziale quella “finestra sulla bellezza” che i media Rai sono in condizione di spalancare, portando milioni di cittadini a diretto contatto con i “Luoghi del Cuore” votati in occasione del censimento 2020.

RISULTATI FINALI

DEL 10° CENSIMENTO “I LUOGHI DEL CUORE”

 

CLASSIFICA DEI LUOGHI PIU’ VOTATI IN LAZIO

*luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti

 

Posizione in classifica nazionale  

VOTI

 

LUOGO DEL CUORE

11 21.612 Parco e Casale della Cervelletta, Roma
19 14.863 Forte Aurelia, Roma
22 13.610 Paese di Civita di Bagnoregio (VT)
37 8.012 Monastero delle Clarisse e Chiesa di Santa Chiara, Sezze (LT)
46 6.913 Chiesa dell’Istituto Gregorio Antonelli, Terracina (LT)
65 5.515 Ospedale Vecchio e Chiesa di Sant’Antonio Abate, Rieti
76 4.974 Cortile di San Cosimato, Roma
135 3.073 Chiesa di Santa Maria Addolorata o dei Cappuccini, Guarcino (FR)
148 2.898 Chiesa di San Paolo, Poggio Mirteto (RI)
183 2.427 Chiesa di Santa Maria delle Grazie in Monte Dominici, Marcellina (RM)
189 2.354 Quartiere Nicolosi, Latina
203 2.238 Sentiero Pasolini, Roma

 

 Luoghi della classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”

Luoghi della classifica speciale “Luoghi storici della salute”

 

APPROFONDIMENTI SU ALCUNI DEI LUOGHI PIÙ VOTATI IN LAZIO:

 

Parco e Casale della Cervelletta, Roma

Questo complesso fortificato, arroccato su una rupe tufacea all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, emerge con l’alta torre del XII secolo circondata da massicci corpi di fabbrica. La tenuta della Cervelletta era un vasto fondo medievale, acquistato nel 1628 dal Cardinale Scipione Borghese, che lo trasformò in elegante residenza di campagna. Nel 1835 la proprietà passò alla famiglia Salviati, che procedette alla bonifica del territorio circostante. Oggi di proprietà del Comune di Roma, il casale era da tempo chiuso a causa di possibili crolli. Il comitato “Salviamo il Casale Storico della Cervelletta”, che aveva già raccolto voti nel 2018, è tornato a mobilitarsi dopo gli importanti effetti virtuosi prodotti proprio dalla partecipazione alla nona edizione del censimento del FAI: lo scorso autunno, infatti, il Comune ha avviato la messa in sicurezza della torre, a cui dovrebbero seguire altri interventi per cominciare a permettere nuovamente la fruibilità del luogo.

 

Forte Aurelia, Roma

Il Forte Aurelia, la cui progettazione e costruzione furono avviate nel 1877, è uno tra i 15 forti e le 4 batterie che costituiscono la cosiddetta cinta del “Campo Trincerato di Roma”, anello che si sviluppa per circa 37 km, posto a una distanza di circa 4 km dalla cinta delle Mura Aureliane. Fu realizzato per dotare la nuova Capitale d’Italia di un più adeguato sistema difensivo. Ha cambiato più volte destinazione d’uso e nel 1944 diventò punto di soccorso della Croce Rossa Italiana. La raccolta voti è stata promossa dalla Guardia di Finanza (che oggi ha una sede operativa nel Forte) con l’obiettivo di portare a conoscenza della cittadinanza un’infrastruttura di rilevanza storica, sulla quale è in atto un articolato progetto di recupero e valorizzazione da parte del Corpo. L’inserimento del Forte nel censimento “I Luoghi del Cuore” 2020 porta inoltre con sé l’auspicio che anche gli enti gestori degli altri forti di Roma seguano l’esempio, al fine di promuovere la nascita e la valorizzazione di un vero e proprio “sistema dei forti”.

 

Paese di Civita di Bagnoregio (VT)

Civita, frazione del Comune di Bagnoregio, venne fondata dagli Etruschi 2.500 anni fa e divenne un fiorente centro commerciale per via della sua posizione strategica tra il Tevere e il Lago di Bolsena. Luogo di grande fascino grazie anche ai molti edifici medievali che vi si trovano, rischia oggi di scomparire a causa dell’inarrestabile erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato origine a un paesaggio suggestivo caratterizzato dai calanchi. Detta “La città che muore”, è abitata da una decina di persone ed è raggiungibile soltanto attraverso un ponte pedonale costruito nel 1965. Il comitato “Civita nel cuore”, che si è impegnato a farla votare, chiede il restauro di diverse aree del borgo e la creazione di un sistema di cartellonistica utile a guidare i visitatori.

 

Monastero delle Clarisse e Chiesa di Santa Chiara, Sezze (LT)

Il Monastero delle Clarisse e la Chiesa di Santa Chiara di Sezze fanno parte di un grande complesso esteso per migliaia di metri quadrati, costruito, secondo le fonti, nel 1556 su un preesistente cenobio trecentesco e successivamente più volte rimaneggiato e ampliato, ma oggi in avanzato stato di degrado per mancanza di interventi di manutenzione. Interessante la piccola chiesa manierista, con decorazioni a stucco. Il comitato “Valore Paese Sezze”, nato nel 2018 con l’obiettivo di tutelare e promuovere la bellezza dei Monti Lepini, chiede il restauro di questo luogo-simbolo per il quale si è impegnato a raccogliere voti.

 

Chiesa dell’Istituto Gregorio Antonelli, Terracina (LT)

La chiesa dell’Istituto Gregorio Antonelli di Terracina, attestata già nel Settecento, fa parte dal 1887 dell’orfanotrofio – oggi Casa Famiglia – fondato in quell’anno dal conte Agostino Antonelli in memoria del padre Gregorio e da allora affidato alla Congregazione delle Suore della Carità “per provvedere gratuitamente al ricovero, mantenimento, educazione morale e fisica e alla istruzione delle fanciulle orfane terracinesi delle più umili condizioni”. L’edificio di culto, legato alla devozione popolare per un’immagine settecentesca del Salvatore in veste di Gesù Bambino e molto caro ai terracinesi, venne ampliato e decorato nel 1913. La chiesa mostra problemi di umidità di risalita ed è stata votata per chiedere un intervento conservativo.

 

Ospedale Vecchio e Chiesa di Sant’Antonio Abate, Rieti

L’edificio, costruito nel 1337 dai Padri Antoniani per la cura e l’accoglienza dei forestieri, ha più volte cambiato ordine religioso fino al 1972, anno della sua chiusura. Una parte del grande complesso, che si estende per circa 5.000 metri quadrati, fu poi adibita a scuola, fino all’abbandono definitivo a seguito del terremoto del 1997. Negli anni Settanta la chiesa, opera del grande architetto Jacopo Barozzi da Vignola (1507-73), divenne magazzino comunale, prima di essere vandalizzata e depredata; oggi solo un piccolo ambiente è in uso alla Croce Rossa. Sia l’Ospedale Vecchio che la Chiesa di Sant’Antonio Abate non sono più visitabili da decenni. Il comitato “Ospedale Vecchio e Chiesa di Sant’Antonio Abate” ne auspica il recupero e la trasformazione in spazio polifunzionale, anche per contribuire a rivitalizzare il centro storico di Rieti. Il luogo rientra nella classifica speciale dei “Luoghi storici della salute”.

 

Chiesa di Santa Maria Addolorata o dei Cappuccini, Guarcino (FR)

La chiesa venne costruita nella prima metà dell’Ottocento dai Padri Cappuccini. Ora appartiene al Fondo Edifici Culto, sotto la Parrocchia di San Michele Arcangelo e annessa al Convento delle Suore Agostiniane (ex Convento dei Cappuccini). All’interno è possibile osservare il rivestimento in legno di ciliegio e noce scolpito dai Cappuccini, il cui stemma è visibile in diversi punti della chiesa e della sacrestia. Sono inoltre da rilevare alcune tele di buona scuola ottocentesca. La chiesa è officiata regolarmente ed è un punto di riferimento per la popolazione, ma necessita di urgenti interventi di restauro, soprattutto nella facciata e controfacciata. Il luogo rientra nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.

 

PER CONSULTARE LA CLASSIFICA DEL LAZIO CLICCA QUI

È possibile filtrare le classifiche anche per Provincia, Comune o tipologia di luogo

dalla pagina cerca un luogo su www.iluoghidelcuore.it

 

 

 

E grazie di cuore a tutti gli italiani che hanno partecipato!

25 febbraio 2021

FAI – Fondo Ambiente Italiano

 

 

 

 

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