Riparte Pendolaria con dossier nazionale delle 10 linee ferroviarie peggiori. Primo posto: FL4 Roma-Castelli
I Pendolari dovrebbero indossare armature pesanti per affrontare la battaglia quotidiana, e Legambiente lancia l’hastag #battagliapendolare dove ognuno può raccontare i suoi viaggi infernali e mandare le sue foto.
Inizia Pendolaria, la storica campagna di Legambiente che mette sotto la lente di ingrandimento i trasporti regionali e la quotidianità dei pendolari, e quest’anno gli attivisti del cigno verde cominciano con la pubblicazione del dossier nazionale “Le 10 Linee Peggiori” dove, sopra le altre, svetta la FL4 che per Roma trasporta i viaggiatori dei Castelli Romani; la linea raggiunge questo poco ambito obbiettivo, dopo che nel 2013 era stata insignita del Trofeo Caronte come peggior tratta regionale, per i viaggi infernali che la caratterizzano. La vita da pendolare è una battaglia quotidiana per quasi 600.000 persone nel Lazio e la FL4 che collega la Capitale con i Comuni dei Castelli Romani è una delle linee infernali della nostra penisola secondo i dati di Legambiente, dove, salire su un treno, diventa ogni giorno più difficile e lo è ancora di più arrivare a destinazione senza problemi o ritardi. Il sistema è composto da 3 linee che collegano la stazione Termini con Ciampino e si diramano verso Frascati, Albano Laziale e Velletri dove arriva la tratta più lunga. La linea è frequentata abitualmente da 40mila viaggiatori al giorno con treni affollati, spesso in ritardo e lentissimi a una andatura media di 40km/h, la più bassa del Lazio. Il problema in comune alle tre linee è quello di una infrastruttura vecchia e che a Ciampino diventa ad unico binario per tutte e tre le direttrici, ed è proprio a Ciampino che questa mattina gli attivisti di Legambiente Lazio, vestiti con armature medievali, hanno dato vita ad un blitz di protesta perché per i pendolari tutti i giorni inizia una battaglia.
“La vita dei Pendolari del Lazio è una battaglia quotidiana con insidie e pericoli contro i quali bisognerebbe indossare armature pesanti per poter sopravvivere- dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio – su tutte le tratte regionali c’è infatti bisogno di rilanciare la qualità dei viaggi, aumentando quella delle infrastrutture ferroviarie, e tagliando i tempi di percorrenza per linee spesso a binario unico. Oltre ai nuovi treni che l’attuale giunta regionale si sta impegnando a mettere su rotaia dopo che per anni non è successo niente, c’è bisogno di parlare di una riqualificazione complessiva delle otto linee, ripartendo con i raddoppi di binari di cui si parla da decenni, riqualificando le fermate e le stazioni vetuste e dando ai pendolari il diritto di viaggiare velocemente e su materiali dignitosi. Intanto una linea come la Roma-Castelli, che potrebbe rappresentare un vera opportunità di mobilità per quasi mezzo milione di utenti potenziali, è invece la più lenta del Lazio con una media di velocità di appena 39 km/h, meno di un pachiderma”.
La tratta Roma-Frascati è una linea di 24 km con un’affluenza di oltre il 40% superiore rispetto alla capacità dei treni, e con una velocità media di soli 48 km/h. I problemi infrastrutturali portano i treni a subire ritardi e soppressioni improvvise. Da anni si discute del raddoppio dei binari, della velocizzazione della linea, e di realizzare una fermata tra Frascati e Ciampino (località Villa Senni), ma si rimane sempre nel campo delle promesse. La Roma-Velletri è una tratta di 42 km dove i pendolari lamentano treni sempre sovraffollati ed in ritardo. Le precarie condizioni di viaggio diventano addirittura intollerabili nei mesi di apertura delle scuole quando migliaia di studenti si aggiungono agli altri pendolari. Anche in questo caso l’infrastruttura è molto vecchia ed oltre al binario unico, presenta altre criticità come 13 passaggi a livello e la possibilità d’incrocio dei convogli in sole tre stazioni su otto. Infine la Roma-Albano, lunga 29 km, quella che presenta la velocità media ancora più bassa: 39 km/h. I pendolari della linea soffrono i costanti ritardi, guasti e cancellazioni e lamentano la mancanza di informazioni visto che i monitor nella maggior parte delle stazioni non funzionano.
Nel Lazio, complessivamente, dal 2010 al 2014, sono stati effettuati tagli sul trasporto ferroviario pari al 3,7% a fronte di aumenti delle tariffe del 15% sulle 8 linee regionali che partano da Orte, Tivoli, Viterbo, Castelli Romani, Civitavecchia, Cassino, Formia e Nettuno e per scegliere il vincitore del Trofeo Caronte 2014 al viaggio più infernale, Legambiente lancia l’hastag #battagliapendolare tramite cui ognuno può raccontare i suoi viaggi terribili e mandare le sue foto.
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