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Rinvenuta a Ciampino una ‘via antica’ in pieno Centro!

Febbraio 20
16:44 2024

Rinvenuta a Ciampino una ‘via antica’ in pieno Centro!

Ciampino “Città Giardino” alla ribalta culturale.

 Città Ciampino, che deriva il nome da Monsignor Giovanni Giustino Ciampini (13.04.1633-12.07.1698), è una collettività urbana, ricolma di pregevoli reperti: archeologici, architettonici, urbanistici, paesaggistici, in piena area storica di Bovillae, Castrimoenium e Albalonga, insediamento urbano, “madre di Roma”, riferimento per tutti i territori della “Lega Latina”.

 Il 6 febbraio 2024, grazie al cantiere per il rifacimento del manto stradale di via Principessa Pignatelli, sono emersi dei significativi lacerti di una strada antica.

 È apparso subito evidente che si è in presenza del raggio principale che si diparte dalla Piazza della Pace, ovale, bi-radiocentrica, di quello che fu il progetto d’avanguardia in piena epoca “Art Nouveau” della “Città Giardino di Ciampino”.

 Il percorso antico è stato individuato a soli 25-35 centimetri al di sotto del manto stradale.

A sin. foto scattata a cura del Dottor Paolo Montanari[1].

Tratto della via antica rinvenuta sotto il manto stradale di Via Principessa Pignatelli, nella parte di strada adiacente al “Collegio Sacro Cuore di Gesù” d’epoca Art-Nouveau.

L’antico itinerario riportato alla luce non risulta lastri cato con basalti massicci, che costituiscono la maniera conso lidata della tecnica stradale nel periodo, romano-repubblica no. Diversamente, presenta componenti lapidei vari, irregolari, nessuno di grandezza eccessiva, connessi fra loro.

 Lo spessore della sezione stradale sembra sottile, ma opportuni studi daranno risposte sulle tecniche realizzative ed una migliore indicazione dell’epoca.

 Sarebbe auspicabile, al fine di condurre uno studio approfondito, che la Soprintendenza del Mi.C. conducesse uno scavo, con campione significativo, d’indagine stratigrafica per almeno duecento centimetri nel suolo sottostante.

A dx. uno schizzo rappresentativo di piccoli bronzetti ritrovati nei Castelli romani, attestanti la presenza di una rete di arterie carrabili, già nel 900 a.C.

Il rinvenimento risulta poco profondo. L’eventuale presenza di strati duri del suolo sottostante, di natura vulcanica tufacea, potrebbe non escludere l’arcaicità preromana.

Si potrebbe parlare, in tal caso, di una via arcaica dei popoli latini, d’epoca preromana.

         

 Non dimentichiamo che questa zona, strettamente confinante con quella di Roma, era propria dei popoli della Lega Latina ed esisteva già, una rete di strade arcaiche che collegava le città preromane, quali: Albalonga, Apiole, Bovillae, Ferentinum (Ferento poi Castrimoenium, non Ferentino), Mugilla.

 E se tale arteria riscoperta dentro la “Città di Ciampino”, seppure lastricata con tecnica di tipo austero e semplice, fosse la via Castrimeniense?

 Nel rispetto di questo ritrovamento si potrebbe ipotizzare di lastricare con “sampietrino di leucitite” almeno il tratto della via che costeggia il Complesso architettonico liberty della Chiesa e del Collegio del Sacro Cuore di Gesù fino alla Piazza della Pace, anziché provvedere con una banale asfaltatura. La ricollo cazione di “sanpietrini”, dei quali una parte è stata rinvenuta durante la rimozione dell’asfalto, sarebbe più che opportuna ed in linea con la prassi elegante prevista dall’urbanistica d’epoca ‘Art-Nouveau’.

 L’emergere di questa strada antica, conferma quanto il sottoscritto, in qualità di Presidente della Sezione di Ciampino di Italia Nostra, aveva asserito nel 2016, (attualmente ricopro la carica elettiva di Consigliere Nazionale della stessa Associazione) nel documento, “SOMMA URGENZA NELLA RICHIESTA DI REITERAZIONE DI VINCOLO TOTALE A FAVORE DEL – COMPLESSO ARCHITETTONICO COLLEGIO SACRO CUORE DI GESU’ – IN CIAMPINO (ROMA), diretto al Ministro ed alla Soprintendenza territoriale del Mi.C.

 In stretta continuità col documento del 2016, risulta quanto mai appropriata la denominazione che Italia Nostra oggi attribuisce alla strada: via Antica, primario asse radiale di Ciampino”.

 Viene così restituita dalla nostra Associazione all’anonimo Urbanista di epoca liberty la geniale intuizio ne di una costruzione geometrica di due cerchi intersecantesi iscritti nella circonferenza ovale della piazza.

 Si noti che la parte comune dei due cerchi, a forma della mandorla ichtis, ovvero del pesce paleocristiano, segna nel suo asse predominante oblungo, il Nord ed il Sud della piazza, il ‘cardo atipico’.

 La piazza ovale di Ciampino (Piazza della Pace) quindi è ricavata dal disegno di due cerchi che indi viduano due centri: di cui il primo è all’incontro della strada antica con l’Asse (decumanico) Est-Ovest.

[30 marzo 2016 – Italia Nostra] – Schema geometrico attraverso il quale l’urbanista della Città Giardino bi-radiocentrica ha tratto forma oblunga della Piazza della Pace, risaltando, con il suo asse maggiore, la direzione decumanica Est-Ovest.

Tracciato geometrico che deriva dalla intersezione di due cerchi aventi gli stessi diametri, allineati. I rispettivi centri giacciono l’uno sulla circon ferenza dell’altro, inscritti nel “rectangulum aegypti” di armoniose pro porzioni 3:2 al cui centro è ottenuta la vescica piscis o “mandorla mistica”.

 Geniale fu pure il progetto commissionato all’ingegner Guglielmo Palombi dal Cardinale Arci-Vescovo di Albano (Gennaro Granito Pignatelli) che fermamente volle, il Complesso architettonico della Concatte- drale e del Collegio (dedicati al “Sacro Cuore di Gesù”), come vero motore architettonico-urbano di tutta

la “Città Giardino di Ciampino”: un lato di esso, insiste formidabilmente su quella, che ora sappiamo, “via Antica, primario asse radiale di Ciampino” che fonda urbanisticamente la Città.

 Per di più con il suggello del toponimo familiare “Principessa Pignatelli”!

 Il prezioso Complesso architettonico del Sacro Cuore, che va considerato una unità inscindibile, è composto dalla Chiesa Parrocchiale Madre e dal Collegio.

 Tale Complesso di fatto necessita di un restauro conservativo che rispetti le forme, gli spazi, lo stile inconfondibile ed austero cinquecentista[2].

 Con una proiezione più estesa si può osservare che l’Asse maggiore della piazza ovale lungo la direzione Est puntava direttamente alla penisola Garganica, là dove si erge il Santuario Grotta di San Michele Arcangelo, mentre in direzione opposta (Ovest) l’Asse maggiore punta al così detto Tempio di Ercole. Si può convintamente definire “Asse Micaelico-herculeo”.

1 Indicata col colore verde e trattini ortogonali, l’attuale via Principessa Pignatelli, già via Generale Guidoni sotto il cui asfalto è stata ritrovata la strada, che chiameremo: “via Antica, primario asse radiale di Ciampino”. Tale ritrovamento ci conferma che il progettista della Città, tracciata la retta decumanica Est-Ovest nel punto in cui incontrava la traiettoria dell’antica via, (perché era visibile) trovò il primo centro della Piazza Ovale Margherita di Savoia, e attraverso i due cerchi intersecantesi, evidenziò la vesica piscis (verde) che è un simbolo di forma ogivale, l’ichthys o mandorla mistica che nel caso di “Ciampino Città Giardino” indica l’invisibile Cardo “Nord-Sud”. 

 Nasce così la citta radiale bi-radiocentrica che trova conferma, della sua collocazione urbanistica proprio grazie al ritrovamento archeologico. 2 L’asse decumanico Est-Ovest (bleu con cerchietti) prende origine dal cosiddetto “Tempio di Ercole” e punta verso Est, alla penisola del Gargano, in direzione della Grotta Santuario di San Michele Arcangelo (Monte Sant’Angelo) determinando l’Asse Micaelico-herculeo”. 3 Il punto d’incontro dell’Asse Micaelico decumani co con l’asse della ritrovata “Via Antica, primario asse radiale di Ciampino” é anche primo centro per la collocazione topografico-urbanistica della “Città Giardino di Ciampino”. 4 Determinazione del secondo centro per la costruzione della ellisse della Piazza Centrale ora Piazza della Pace (già Margherita di Savoia). I due cerchi aventi gli stessi diametri, i cui rispettivi centri giacciono uno entro la circonferenza dell’altro evidenziano la porzione comune della vesica Piscis (verde). 5 Asse dell’attuale via “2 giugno”, che, con viale di Marino forma un angolo ortogonale, come del resto via 2 giugno con l’attuale via della scoperta archeologica, ed anche via Montegrappa con via Dalmazia costituiscono un angolo piatto di 180°: la tentazione ortogonale dell’anonimo progettista che guardava ai “castra” romani con decumano e cardo, ottenne una soluzione originale invece nella città bi-radiocentrica con arterie stradali a raggera.

 Per migliore comprensione si riporta di seguito, una parte del documento di richiesta di reiterazione del Vincolo totale a favore del Complesso architettonico Collegio Sacro Cuore di Gesù, Ciampino (Roma), 30 marzo 2016, redatto a cura della Sezione di Italia Nostra locale. 

A dx. evidente leggibilità del decumano Est-Ovest c. che determina, con la strada antica, il centro bicentrico di piazza Margherita di Savoia (ora della Pace).

Sul decumanus Est-Ovest, si genera la Chiesa madre e su di esso è impostata l’ouverture dell’Area del Complesso Monumentale del Sacro Cuore, leggibile in bleu che si espande come abbraccio verso Levante.

      

  Si notano in figura l’asse inclinato passante per l’anello centrale formato da via Monte Grappa e via Dalmazia con ‘via Principessa Pignatelli’: tali strade configurano una ortogonalità all’interno del sistema radiale.

 L’ispirazione, fortemente mistica ha certamente guidato, l’anonimo progettista della “Città.

 L’ingegner Guglielmo Palombi, risulta per ora, solo, progettista del Complesso architettonico del Sacro Cuore di Gesù, composto dalla Concattedrale (Chiesa Madre) ed il grandioso Collegio retrostante.

 Egli ideò questo bene di straordinaria valenza, quale speciale “genius loci”: Lo pianificò agli inizi del ‘900 quale “situ harmonicum” di esordio e di completamento della celeberrima Città Giardino” liberty”. Pose così, in piena sintonia con l’anonimo urbanista della Città bi-radiale, il Complesso architettonico del “Sacro Cuore di Gesù quale Santuario Micaelico, perché proprio collocato sull’omonimo, asse Est-Ovest: “Micaelico-erculeo.

 Si può supporre, secondo logica, che l’ideatore della ‘Città Giardino’, fu inizialmente ispirato dall’antico Castrum romano: pose come riferimento topografico il Templum Herculis sull’Appia Antica, e tracciò da quel punto, il suo Decumanus major secondo la traiettoria di una ideale retta Est-Ovest, proveniente da levante verso ponente cioè, fuori regione, dal Gargano. Ecco l’Asse Micaelico.

 L’ingresso a Ciampino, sempre nella logica dei Castra avveniva attraverso la “porta decumanica: dall’Appia dentro la Città Bicentrica Radiale.

Ora, con il ritrovamento della “Via Antica, primo asse radiale di Ciampino”, ed elemento fondante urbanisticamente, come detto sopra, della “Città Giardino bi-radiocentrica” sorta in piena temperie culturale dell’Art Nouveau, allarma non poco che il proseguimento dell’antico percorso vada a puntare nti al contrario, lo denominiamo, “Acqua Appia, falde e sorgenti alle Capannelle”.

 La situazione odierna, dopo i recenti fatti archeologici, ci richiama a valorizzare il sito, così detto la “Barbuta”, destinato malamente ad impieghi inappropriati che non sono degni di questa pregevole area: rientrano esso, nel medesimo sito paesaggistico degli attigui ippodromi delle Capannelle, stile liberty.

Come possiamo osservare dall’immagine che segue l’Antica via, primario asse radiale di Ciampino”, rinvenu ta il 5 febbraio 2024, indipendentemente se si tratti dell’importantissima via Castrimeniense o che sia ar caica o altro, è la strada che ha determinato, ribadiamo, la collocazione progettuale topografico-urbanistica

della Città bi-radiocentrica di Ciampino, e, se proseguiamo in campo territoriale adiacente, il suo tragitto punta diritto sull’archeo- paesaggistico sito che porta affibbiato quello sgradevole nomignolo della “Barbuta”.

Ancor di più, se l’antica via ritrovata, mantenesse la propria direzione secondo un rettilineo, reso possibile da quella che allora poteva, senza ombra di dubbio, una campagna senza ostacoli, oltre la “Barbuta” l’Antica via proseguirebbe incontrando l’Appia Antica, all’incirca presso il Casale della Sergetta immediatamente dietro le Sorgenti Capannelle, facendo scaturire la probabile ipotesi che, prima del 312 a.C., (data supposta in cui Appius Claudius Caecus diede l’avvio alla costruzione della via “Appia” per poter giungere a “Brundisium”) questa via Antica riscoperta nella Città Giardino di Ciampino, possa essere quell’antico percorso precedente all’Appia, che tramandatoci dall’erudito greco Strabone nel suo testo Geografia (un insieme di 17 libri) ci dice: Appio Claudio costruì l’Appia, sopra una strada preesistente che collegava i Sette Colli ai Colli Albani, ristrutturandola ed ampliandola’. Probabilmente si trattava della via “ad Locus Ferentinum” (Ferento), poi convenzionalmente Castrimeniense.

  Questo ritrovamento, assai fondamentale, valorizza ancor di più il sito limitrofo, meglio indicato come “Acqua Appia falde e sorgenti alle Capannelle” (ex Barbuta).

 Si auspica pertanto che la Regione, attui con apposito Decreto Regionale Lazio, l’estensione con incorporamento nel Parco regionale, della Acqua Appia falde e sorgenti alle Capannelle (ex Barbuta). ma anche gli ippodromi delle Capannelle, esse pure, alta espressione di architettura ‘art nouveau’. 

                                                                               Consigliere Nazionale di Italia Nostra             

                                                                               Conservatore-Restauratore già MiC                                   

                                                                                 Rodolfo Corrias

Sono stati consultati: il Dottor Paolo Montanari, archeologo, responsabile del Dipartimento di Archeologia regionale Lazio di Italia Nostra. Marco Bellitto, vice Presidente della Sezione di Italia Nostra Marino, cultore ed estimatore dei beni culturali territoriali. La Dottoressa Giovanna Sorbelli, Consigliera della Sezione di Roma di Italia Nostra, per la revisione del testo.

[1] Dottor Paolo Montanari, Archeologo responsabile del Dipartimento di Archeologia di Italia Nostra regionale Lazio.

[2] Definizione, quella dello stile cinquecentista, a cura del Presidente di Sezione di Italia Nostra di Ciampino, il Professor Architetto Rainaldo Perugini, cultore esperto di Storia dell’Architettura.

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