Rinnovabili: altri 50 mw fotovoltaici entro pochi mesi
Prova di ciò risiede nell’esperienza dell’impianto fotovoltaico da 24 MWp, il più grande d’Italia che entrerà in produzione a dicembre 2009, che è in costruzione a Montalto di Castro nel cui cantiere lavorano 250 addetti e saranno impiegati per i prossimi venti anni 100 lavoratori».
«Nella stessa zona entreranno in funzione, nei primi mesi del 2010, altri 24 MWp di fotovoltaico cosa che renderà l’Alto Lazio una delle zone a più alta intensità di rinnovabili del nostro Paese.
Questo sviluppo ha creato una sorta di rinascimento legato alle rinnovabili sviluppando sia i mercati piccoli sia quelli grandi, ed è strettamente collegato all’incrocio virtuoso delle politiche regionali sulle nuove fonti d’energia e gli incentivi nazionali come il Conto Energia. – prosegue Zaratti – Per questo motivo la Regione Lazio chiederà al Governo di proseguire con il Conto Energia nei prossimi tre anni con lo stesso incentivo o tutt’al più applicando delle piccole riduzioni che tengano conto della diminuzione dei costi tecnologici ai quali si è assistito negli ultimi anni grazie alle economie di scala dovute agli sviluppi di mercato».
«Per quanto riguarda il futuro con le nostre politiche sulle rinnovabili ci siamo dati l’obbiettivo di arrivare a 2,5 GW di rinnovabili al 2020, con la creazione di 10.000 nuovi posti di lavoro. Si tratta di un obbiettivo che è assolutamente realistico visto che gli impianti autorizzati sono già superiori agli obbiettivi intermedi che ci eravamo dati. – continua Zaratti – Per arrivare a questi risultati, però sarà indispensabile creare un’alleanza per le rinnovabili tra istituzioni, cittadini, sindacati e Pmi attraverso la quale le rinnovabili possano diventare un volano di sviluppo sociale ed economico, con un’alta attenzione all’ambiente. Come Regione, per sviluppare ciò, investiremo sugli incentivi, ma non solo. Formazione e ricerca scientifica saranno altri due capisaldi delle nostre politiche per creare un nuovo modello di sviluppo che possa affrontare le sfide future in direzione della salvaguardia delle risorse naturali e dell’ambiente. Questa prospettiva, infine, è quella che si adatta al meglio all’Italia, rispetto a fonti energetiche vecchie come il nucleare che è un business solo per 4-5 multinazionali ed è assolutamente inadatto al tessuto imprenditoriale del nostro Paese composto per la massima parte di Pmi».
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento