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Rimossi dal lago Albano numerosi ordigni della seconda guerra mondiale

Settembre 08
14:31 2017

Marina militare: i palombari del nucleo SDAI della Spezia rimuovono dal lago Albano numerosi ordigni della seconda guerra mondiale

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Il 7 settembre 2017 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed incursori della Marina Militare hanno condotto una delicata operazione subacquea nelle acque del lago di Albano (RM) tesa a rimuovere numerosi ordigni esplosivi residuati bellici.
A seguito di una segnalazione da parte di un cittadino della presenza di probabili oggetti esplosivi, la Prefettura di Roma che ha richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare congiuntamente a quello degli artificieri del 6° Regimento Pionieri dell’Esercito.
I Palombari della Marina Militare distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Anti-mezzi Insidiosi (S.D.A.I.) di La Spezia si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento degli oggetti segnalati che, trovati a 10 cm di profondità nel lago, sono stati identificati come 9 granate da 45 mm per mortaio Brixia, 8 spolette per bombe da mortaio ed 1 bomba da mortaio da 81 mm, tutti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
Gli ordigni recuperati dagli operatori di Comsubin sono stati passati in consegna agli artificieri dell’Esercito che provvederanno alla loro distruzione.
Questo intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità in moltissimi porti e coste italiane, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2017 ne hanno già neutralizzati 16.029 dai mari, fiumi e laghi italiani, , senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm che sono state rimosse.
Agli appassionati del mare, che con l’estate incrementano la loro attività subacquea ricreativa, si consiglia di non toccare assolutamente gli oggetti eventualmente rinvenuti che possano essere ritenuti pericolosi, la cui forma possa ricordare o meno un ordigno esplosivo o parti di esso.
Quello che invece è doveroso fare, per l’incolumità di tutti, è di identificarne il sito di ritrovamento, fotografare l’ipotetico ordigno (qualora si abbia con se una macchina fotografica subacquea) e denunciarne immediatamente il rinvenimento alla locale Capitaneria di Porto o stazione dei Carabinieri, che richiederà l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei di COMSUBIN al fine di ristabilire la fruibilità in piena sicurezza di quel tratto di mare.

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