Rifiuti illeciti a Colleferro, lo sdegno di Fantauzzi
L’indagine ha rilevato il coinvolgimento nei reati del direttore tecnico e del responsabile della gestione dei rifiuti della struttura, del procuratore e del responsabile della raccolta dei multimateriali dell’impianto di una società di gestione di rifiuti di Roma, di soci e amministratori di società intermediarie, attive nel settore dei rifiuti e dello sviluppo di software, di chimici di laboratori di analisi.
I reati contestati sono di associazione per delinquere, attività organizzata per traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa aggravata ai danni dello Stato, favoreggiamento personale, violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni, accesso abusivo a sistemi informatici. Le indagini dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Roma, che hanno interessato le province del Lazio, Toscana, Puglia e Campania, hanno dimostrato che i rifiuti venivano prodotti e commercializzati come combustibili da rifiuti (Cdr) pur non avendone le caratteristiche.
“Ancora una volta – ha continuato Fantauzzi – il cittadino viene doppiamente penalizzato. Non solo si lucra ai suoi danni in modo vertiginoso per il profitto personale di pochi sciacalli, ma si viola anche il diritto della qualità della vita non rispettando le norme ambientali e inquinando in maniera sconsiderata. Abbiamo sempre saputo che la malavita ha sfruttato l’ambiente per i propri profitti. È grave che questa volta i protagonisti siano proprio le istituzioni e i loro delegati.”
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