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La rievocazione ha avuto inizio con i versi di Tito Livio, interpretati da Alberto Silvestri, Presidente della sede Aricino-Nemorensere, a cui è seguita la salita, verso il tempio di Giove Latino, del console, accompagnato dalla scorta armata dei Legionari Parthici. Subito dopo un lungo corteo di rappresentanti dei popoli latini vestiti di bianco, composto dall’Associazione Tyrrhenum e dai giovani soci della sede Aricino-Nemorense, hanno portato le offerte al dio della montagna di cui parlano i classici: formaggio, focacce, latte e carne di vitello. Durante il percorso si sono susseguite una serie di visite guidate a carattere archeologico e ambientale, a cura di Archeoclub d’Italia e Club Alpino Italiano, e sono state appese ai rami degli alberi delle suggestive maschere in legno (oscillum) realizzate dalla Associazione Tyrrhenum. Sulla cima del Monte è avvenuta la celebrazione dei Sacri Riti con la deposizione delle armi da parte dei legionari, a cui è seguita la “Lustratio” del console con aspersione e offerta di latte e le offerte dei popoli latini a Giove Latino. I “Sacra” si sono chiusi con l’accensione del fuoco di Vesta e con l’esclamazione “il prossimo anno sul Monte Albano!”. La manifestazione è stata patrocinata dai Comuni di Ariccia, Rocca di Papa e Pomezia, e dal Parco Regionale dei Castelli Romani.