Riecco la “Campaniliana”: dal 25 ottobre al 7 novembre a Velletri
Riecco la “Campaniliana”: dal 25 ottobre al 7 novembre a Velletri convegni, conferenze e spettacoli nel nome di Campanile
Torna, per il quinto anno consecutivo, la rassegna nazionale di teatro e letteratura “Campaniliana”, dedicata al genio funambolico di Achille Campanile, giornalista, drammaturgo, scrittore tra i più prolifici del Novecento. La macchina organizzativa, capeggiata dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri in collaborazione con Memoria ‘900 e Fondo Campanile e con il patrocinio del Comune di Velletri e il patrocinio del Ministero della Cultura propone diversi appuntamenti nel periodo tra il 25 ottobre e il 7 novembre.
Già nel mese di febbraio era stato lanciato il Premio Nazionale Teatrale, teso a scovare fra i tanti pervenuti il miglior copione inedito di genere umoristico da premiare con un assegno di 1500,00 euro messo a disposizione dalla Casa di Cura “Madonna delle Grazie”. In Giuria, sotto la guida del presidente Arnaldo Colasanti, critico letterario e scrittore, l’attore e sceneggiatore Michele La Ginestra, Gaetano Campanile, figlio dello scrittore, e Vera Dani, docente e consigliera FONDARC e la giornalista del “Corriere della sera” Emilia Costantini. Il vincitore oltre al premio in danaro vedrà la messa in scena, in prima nazionale, della propria opera l’anno successivo al Teatro Artemisio-Volonté di Velletri grazie alla sinergia fra FONDARC e UILT.
Per quanto concerne il programma della rassegna, la prima data è lunedì 25 ottobre quando alle ore 18.00 all’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica si terrà il convegno sul teatro umoristico fra passato e presente. Ospiti due grandi attori: Giorgio Lupano e Angelica Ippolito, che saranno coordinati dalla professoressa Vera Dani.
Giorgio Lupano, volto arcinoto di cinema, teatro e tv, si è diplomato nel 1993 alla scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi. Nasce artisticamente come attore di teatro, prima di lavorare anche sul grande e piccolo schermo esordendo con Florestano Vancini e Roberto Andò. Protagonista di alcune fiction di successo (“RIS. Delitti imperfetti”, “Regina dei fiori”, “Paura di amare”, “Sacrificio d’amore”, “Il paradiso delle signore”), ha portato già più volte Achille Campanile in scena, l’ultima proprio questa estate quando ha fatto tappa al Teatro di Paglia di Nemi.
Angelica Ippolito è già molto conosciuta a Velletri: figlia acquisita di Eduardo De Filippo e compagna di Gian Maria Volontè, ha vissuto a lungo nella casa appartenuta prima al grande drammaturgo partenopeo e poi al grande interprete del cinema novecentesco in contrada Colle Ottone. Attrice di formazione puramente teatrale, ha debuttato nel 1975 al fianco di Eduardo, prima di vincere il David di Donatello nel 1977 con “Oh, Serafina” di Lattuada. Ad Angelica Ippolito la FONDARC tributerà anche un omaggio alla carriera.
La seconda data della rassegna è per sabato 30 ottobre, alle ore 18.00, al Teatro Artemisio-Volonté. Arteidea, diretta da Giacomo Zito, porterà in scena l’opera segnalata della scorsa edizione del Premio, “38 giorni per cambiare vita” di Giuseppe Della Misericordia. Una scoppiettante commedia che vedrà sul palco Giacomo Zito e Chiara Di Stefano. I costumi sono a cura di Isaura Bruni, luci e fonica di Giulio Mignucci, assistenza alla regia di Daniele Ponzo. Il testo riflette sul fatto che mai come oggi si muore e si risorge in un solo giorno. E non perché in giro ci siano delle divinità: la vita di ciascuno di noi si regge ad un filo sottilissimo tirato, stretto stretto, dalla grande madre che regola la nostra vita e le nostre preoccupazioni: la banca. La storia della donna in fuga e del funzionario di banca che può distruggere e salvare fino alla pura felicità la nostra protagonista è forse la storia di tutti noi: non più Lazzaro, ma ciascuno Alice nel paese delle non meraviglie.
Terzo appuntamento della “Campaniliana” con la giornata di studi, sabato 6 novembre alle ore 18.00 all’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica. Gli studiosi Paolo Bruini, dell’Università di Bologna, e Michele Palmiero, dell’Università di Urbino, presenteranno – con il coordinamento di Rocco Della Corte – le loro tesi di laurea dedicate a Campanile, alla sua opera e alla sua scrittura. Un momento importante e di vivo interesse per testimoniare la grande attualità dell’autore e l’interpretazione dei giovani studiosi nei confronti del Maestro.
Ultima data, la più attesa per i partecipanti al concorso, domenica 7 novembre alle ore 18.00 al Teatro Artemisio-Volonté. Sarà ufficialmente proclamato il vincitore della V edizione del Premio Nazionale Teatrale “Achille Campanile” alla presenza della Giuria. Successivamente, chiusura con lo spettacolo teatrale che si è aggiudicato il premio lo scorso anno: “Risorgimenticchio” di Giovanni Di Grezia. Il testo, ritenuto il più meritevole dalla Giuria, ha alla base c’è il dramma di questi anni: la crisi della politica, la difficoltà di pensare qualcosa di intelligente per cambiare questo paese. Ma al fondo c’è anche qualcosa di così tragico da rivelarsi sottilmente umoristico. La nostra più radicale verità: non sappiamo che pesci prendere; non sappiamo cosa fare e dire rispetto ad una società contemporanea che ci sfugge da tutte le parti. Allora arriva la soluzione di Risorgimenticchio. Quale? Richiamare in vita i morti, quelli più competenti: per esempio, Mazzini. Sul palco salirà la compagnia UILT “Ferro e Fuoco” con Adriano D’Amico (politico), Alessandra Ferro (fattucchiera), Claudio Panzironi (portaborse e insegnante), Gaetano Aiello (Mazzini) per la regia di Gianni De Feo. Tutti e due gli spettacoli avranno un costo di euro 10 (posto unico), la prevendita si può effettuare al bar della Casa delle Culture e della Musica (lunedì-venerdì dalle 9.00 alle 19.00) e l’accesso sarà consentito esclusivamente con il Green Pass.
La “Campaniliana” anche quest’anno si conferma iniziativa di spessore che bada alla qualità e al livello della proposta culturale. Merito del duro lavoro del Comitato Scientifico Organizzativo, con il direttore della FONDARC Claudio Maria Micheli in primis insieme ad associazioni, enti e cittadini che contribuiscono ogni anno
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