Riciclarte
È dicembre, prima della situazione “emergenza rifiuti” in Campania mi viene in mente di fare una ricerca sul riciclaggio in Italia. Mi reco così alla mediateca di Milano e rimango positivamente colpita dalla visione di una puntata di “Passepartout” condotta da Philippe Daverio che ha come tema la ready-made. Il termine ready-made è utilizzato per descrivere un’opera d’arte ottenuta da oggetti per lo più appartenenti alla realtà quotidiana, che possono essere modificati o meno. L’inventore del ready-made fu il dadaista Marcel Duchamp che ha coniato il termine nel 1915.
Il ready-made è un oggetto di uso quotidiano (un attaccapanni, uno scolabottiglie, un orinatoio, ecc…) che diviene opera d’arte una volta prelevato dall’artista e posto così com’è in una situazione diversa da quella di utilizzo che gli sarebbe propria. Il ruolo dell’artista è quello di scegliere l’oggetto e di dargli un nuovo collocamento. Nonostante i ready-made siano carichi di una forte componente ludica ed ironica, molti critici non escludono che Duchamp, fortemente interessato all’alchimia, abbia inserito nelle sue opere simboli tipicamente alchemici.
Un esempio sarebbe dato da “Fontana” che simboleggerebbe l’utero femminile e non a caso Duchamp l’avrebbe firmata con lo pseudonimo R.Mutt, che traslitterato evoca fonicamente il sostantivo tedesco “mutter”, che significa “madre”. Questa tecnica fu ben presto accolta e sviluppata da altri artisti dadaisti, tra i quali Man Ray e Francis Picabia. Un’opera molto nota di Duchamp è pure il suo “Gift” (regalo): un ferro da stiro con chiodi che sporgono dalla piastra, rendendolo inutilizzabile.
Da qualche tempo il ready-made è diventato anche un modo di sperimentare musicalmente traendo spunto da materiali musicali “comuni” ricavati da esperienze provenienti da ambiti diversi (pop, rock, funky, reggae, ecc…) che vengono rielaborati per diventare nuova materia creativa. Esponenti di questo movimento musicale, tra gli altri, sono appunto i “Ready-Made Jazz Project”. La ready-made nasce nell’epoca della sovrapproduzione con l’idea di riciclare ciò che altrimenti verrebbe buttato. Nella trasmissione “Passepartout” vengono intervistati vari artisti tra cui Rutger Van Der Velde, che tra le altre cose ha creato un’opera d’arte con l’immagine di padre Pio prima che diventasse santo, e Omar Ronda, fondatore ed ideologo della filosofia Cracking Art insieme ad altri italiani, due belgi ed un francese. Omar Ronda realizza oggetti di plastica restituendo così al petrolio un’immagine antica. La sua opera tende a privilegiare il rapporto tra naturale ed artificiale. La forte componente ambientalistica ha connotato il movimento Cracking Art in una dimensione fuori dal semplice contesto estetico, collocando l’opera in un ambito sociale teso alla tutela ed alla conservazione della natura e dell’ ambiente. Tra gli altri artisti vengono intervistati anche Fabio Tita, che lavora il metallo, Patrizia Mettail che recupera la stoffa ed infine il collezionista di cartoline Carmelo Nuvoli che ha fondato anche un museo, il primo di questo genere esistente in Italia, ed ha messo a disposizione oltre ventimila cartoline illustrate. Sul tema del riciclo legato al mondo dell’arte inoltre vi sono diversi progetti che invitano il bambino a sviluppare la sua fantasia e a trasformare l’oggetto caduto in disuso, riciclandolo. Uno di questi è un laboratorio che si trova a Lecco (per informazioni: www.remidalecco.it), dove vengono raccolti oggetti che altrimenti verrebbero buttati perché hanno difetti di fabbricazione. Aderiscono al progetto 110 aziende. Un’altra iniziativa di educazione ambientale è un concorso a cui possono partecipare solo gli abitanti della zona di Recco (Ge): i prototipi ottenuti esclusivamente con materiale riciclato dovranno essere contenuti in una scatola di misura non superiore a cm. 30x30x30. Le scatole contenenti i prototipi dovranno essere consegnate entro il termine ultimo del 15 aprile 2008.
Per informazioni: www.riciclarte.it. Per chi invece fosse interessato ad assistere ad uno spettacolo teatrale sul tema dell’ecologia, dedicato prevalentemente ai ragazzi, il 7 febbraio andrà in scena a Latina “Una scelta di vita”, un’altra iniziativa collegata a Ricicloaperto che il giornalista e autore radiotelevisivo Luca Pagliari ha già portato in altre parti d’Italia riscuotendo un discreto successo.
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