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“Ri-scatti: AMICO FRAGILE” IL BULLISMO FOTOGRAFATO DA CHI LO SUBISCE

“Ri-scatti: AMICO FRAGILE” IL BULLISMO FOTOGRAFATO DA CHI LO SUBISCE
Marzo 07
15:26 2019

Dall’8 al 17 marzo il PAC di Milano ospita la quinta edizione della mostra di fotografia
sociale ideata dalla Onlus “RISCATTI” e promossa dal Comune di Milano con il
supporto di Tod’s

Milano, 7 marzo 2019 – Centododici fotografie, venti disegni, un’audio-installazione e una raccolta di testimonianze scritte ad opera di ragazzi che hanno vissuto il dramma del bullismo in tutte le sue forme. Il risultato è un racconto inedito realizzato da 9 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 20 anni che ne sono stati vittime o lo sono tuttora.

Sono loro i protagonisti della mostra dal titolo “Ri-scatti: AMICO FRAGILE”, in programma da domani al 17 marzo, organizzata per il quinto anno consecutivo insieme al Padiglione di Arte Contemporanea di via Palestro da RISCATTI Onlus – l’associazione di volontariato milanese che dal 2014 realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia – e promossa dal Comune di Milano di Milano con il sostegno di Tod’s. Non senza un risvolto charity. Le istantanee esposte durante la mostra, infatti, saranno messe in offerta e il ricavato sarà utilizzato per finanziare attività dedicate alle vittime di bullismo all’interno della Casa Pediatrica del dipartimento materno infantile dell’ospedale ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano.

Proprio da questa struttura specializzata, diretta dal Dott. Luca Bernardo, provengono infatti alcuni degli adolescenti vittime di bullismo che hanno partecipato al progetto. Al suo interno i giovani pazienti vengono curati nell’apposito centro dedicato al disagio giovanile per patologie causate dagli atti di bullismo di cui sono vittime. In un’area dedicata del Centro Amedeo Novelli, fotografo professionista tra i fondatori di WJ – Witness Journal, nonché Sony Ambassador e direttore Witness Journal dei progetti fotografici di RISCATTI, ha tenuto per oltre due mesi un workshop di fotografia rivolto alle vittime di bullismo, insegnando loro come esternare il proprio disagio attraverso la rappresentazione fotografica. Per metterli più a loro agio e renderli meno vulnerabili agli occhi di chi li ha presi di mira, è stato consentito loro eccezionalmente di usare come strumento fotografico lo smartphone, spesso proprio il mezzo attraverso il quale sono bullizzati, ma sicuramente meno invasivo di una fotocamera tradizionale per fotografare senza dare nell’occhio, passando in un certo senso inosservati tra i loro coetanei sia a scuola che negli altri luoghi abitualmente frequentati. Contemporaneamente, nell’aula didattica del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, un altro fotografo di WJ, Luca Matarazzo, ha impartito le stesse lezioni ad altri adolescenti vittime di bullismo rintracciati grazie all’aiuto di Arcigay Giovani. Tra le cause che scatenano la violenza dei bulli, infatti, c’è sempre la diversità, sia essa di genere, di razza, di religione, fisica o intellettuale, spesso con conseguenze devastanti sulla psiche dei ragazzi. Esse sono ben rappresentate in tutta la loro drammaticità negli scatti, ma anche nei disegni realizzati dalle vittime e raccolti nel percorso della mostra, curata dal conservatore del PAC, Diego Sileo.

Ad arricchire ulteriormente la mostra ci saranno quest’anno anche degli audio-racconti realizzati dalla regista Sabina Cortese, collaboratrice di Radio2 Rai, che, coinvolta dall’ ex giornalista del TG1 e fondatrice di RISCATTI Federica Balestrieri, con grande sensibilità ha raccolto le testimonianze dei ragazzi realizzando dei podcast oggetto di un’audio-installazione nel percorso espositivo.

Le centododici fotografie della mostra sono state generosamente stampate anche

quest’anno a titolo gratuito da FDP, laboratorio fotografico con sede a Monza dal 1976, specializzato in stampe “fine art” e “C print” nonché in stampe dirette su vari supporti.

FEDERICA BALESTRIERI – Presidente RISCATTI Onlus

“Data la delicatezza del tema e la difficoltà di rappresentazione iconografica del bullismo, si è trattato di un progetto tra i più complessi realizzati dalla nostra Onlus (dopo quelli che negli anni scorsi hanno coinvolto i senza fissa dimora, i migranti, gli adolescenti malati di cancro e i giovani scampati al terremoto di Amatrice). Partito oltre un anno fa, ha coinvolto le vittime, ma anche la Casa Pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco, centro di eccellenza nella cura delle patologie conseguenti ad atti di bullismo. Dai racconti dei ragazzi e dei genitori è spesso emersa la tendenza di docenti e presidi a sminuire o sottovalutare gli atti di bullismo bollandoli come ragazzate. Un atteggiamento che acuisce il senso di solitudine e isolamento di vittime già traumatizzate dalle violenze subite. Con questo progetto RISCATTI spera di rompere il silenzio che spesso porta le vittime a gesti estremi di cui le cronache ci riferiscono. Ringrazio Diego Della Valle che, ancora una volta, ha mostrato la sua sensibilità e la sua attenzione verso i temi sociali, rinnovando il supporto di Tod’s ai progetti di RISCATTI”

AMEDEO NOVELLI – Direttore dei progetti fotografici di RISCATTI Onlus

“I ragazzi e le ragazze che si sono messi in gioco in prima persona in questo progetto ci hanno permesso di affrontare e raccontare il tema del bullismo da una prospettiva

completamente diversa da quella cui siamo abituati. Nelle loro fotografie non c’è la cronaca delle violenze, fisiche o psicologiche che hanno subito, quanto piuttosto le paure, i traumi e le insicurezze di chi, non ancora adolescente, si è ritrovato a dover affrontare un percorso tutt’altro che facile per ricostruire la propria autostima e recuperare la fiducia in sé stessi: fattori indispensabili per superare insicurezze e paure che noi adulti non riusciamo nemmeno a immaginare”

DIEGO SILEO – Curatore del PAC e della mostra

“Ho sempre amato la canzone ‘Amico Fragile’ di Fabrizio De André. Per il suo testo, certo, ma anche per quel titolo così semplice, breve, sintetico, quasi lapidario, ma estremamente poetico e sincero. Per De André era una riflessione sulla fragilità dei rapporti umani, ma, nello stesso tempo, sulla necessità di averne e quindi sul senso di vuoto che nasce quando questi vengono meno o restano superficiali. Per il nuovo progetto di RISCATTI questo stesso titolo vuole essere sempre una riflessione sulla fragilità della natura umana, ma con un duplice livello di lettura: da un lato, vuol evocare proprio la strategia del bullismo, come tale riprovevole atteggiamento punti a colpire soprattutto gli animi più fragili, trasformando le debolezze e le insicurezze che un adolescente di sua natura ha in paure, ansie, timori, arrivando purtroppo in alcuni casi a conclusioni estreme e tragiche; dall’altro lato, vuole sottolineare quanto sia assurdo che in un periodo della vita così importante come l’adolescenza, quando i giovani dovrebbero pensare solo a coltivare e alimentare quelle amicizie che poi – come spesso succede – diventano i rapporti più duraturi e sinceri di tutta la vita, questi in realtà debbano preoccuparsi di fuggire e mettersi al sicuro da inspiegabili episodi di violenza che non hanno ragione d’esistere, né a quest’età né in età adulta. L’arte della fotografia vuole quindi essere uno strumento utile nelle loro mani per esorcizzare le paure e superare questi difficili momenti, rendendoli più forti, più sicuri e forse meno fragili”

LUCA BERNARDO – Primario della Casa Pediatrica dell’Ospedale ASST Fatebenefratelli Sacco

“Durante il percorso di recupero dei ragazzi vittime del bullismo i progetti come quello di RISCATTI sono quanto di più valido e complementare ci possa essere per loro e, insieme al nostro Direttore Alessandro Visconti, siamo grati all’associazione per aver portato in Casa Pediatrica questa importante iniziativa”

Didascalia immagine: Riscatti_Bullismo_Esercizi

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