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RFID: tutti i dettagli sulla tecnologia a radio frequenze

RFID: tutti i dettagli sulla tecnologia a radio frequenze
Giugno 01
11:00 2021

 

Se ne avete sentito parlare ma non sapete esattamente cosa sia, siete nel posto giusto, grazie al nostro articolo riuscirete a tenervi aggiornati riguardo al mondo della tecnologia. Il termine stesso, RFID, è un acronimo inglese che sta per radio frequency identification, ovvero identificazione tramite frequenza radio. Rispetto a classici codici che forniscono un’informazione univoca e immutabile, RFID può essere variabile poiché questi dati non vengono solo letti ma anche scritti e pertanto possono evolvere e tenere traccia di dettagli relativi al ciclo vitale, dalla creazione fino alla sua eventuale distruzione.

Quando nasce la tecnologia

RFID fu inizialmente concepito in ambito militare, durante la Seconda Guerra Mondiale, e poi solo negli anni ’60 viene tradotto anche in ambito civile. Precisamente, nel 1969 venne proposto nell’ambito dei trasporti per identificare vetture, introdurre targhe elettroniche e tenere sotto controllo la presenza di automobili su una determinata carreggiata; in quello bancario per lo sviluppo delle carte di credito; nella sicurezza per i cancelli automatici e la sorveglianza e infine anche nella sanità, per identificare immediatamente i pazienti e accedere immediatamente alla loro cartella clinica.
Per vedere una commercializzazione su vasta scala bisogna attendere gli anni ’90 ma l’RFID si era già introdotto in ogni ambito quotidiano, divenendo una tecnologia indispensabile per molte attività che oggi diamo per scontate.

Come funziona RFID

Per far sì che questa tecnologia funzioni, necessita di tre elementi: le etichette RFID, chiamate spesso anche tag; un reader, ovvero un dispositivo in grado di leggere e scrivere i tag e infine il sistema che funge da server che contiene tutti i dati dei tag. Il tag stesso è composto a sua volta da: microchip in silicio, che è la parte che contiene tutti i dati; l’antenna per comunicare e il supporto che può essere in vari formati ma che solitamente è a forma di carta di credito, che tiene insieme sia il chip sia l’antenna.
Gli RFID possono operare a frequenze radio diverse, attive in alcuni paesi o in tutto il mondo, per esempio le frequenze 125/134 kHz e la 13,56 Mhz sono utilizzate ovunque mentre la banda 433 Mhz vale solo per i tag definiti “attivi” in Europa.

Tag attivi e passivi

Gli RFID si dividono ulteriormente per il loro funzionamento, per esempio quelli definiti passivi che presentano semplicemente microchip, antenna e supporto, possono essere scansionati da un lettore, che invia una frequenza radio specifica, fornendo così al chip l’energia per rispondere all’impulso. Quelli attivi, invece, oltre a una propria alimentazione e batteria interna, hanno anche più di un’antenna per ricevere e inviare dettagli su diverse frequenze, un chiaro esempio di tag attivo è il Telepass, proprio quello che usate per attraversare i caselli in autostrada e che opera su una frequenza radio 5,8 GHz, definita super high frequency.

 

Vantaggi e svantaggi

Rispetto ai classici codici a barre, la tecnologia RFID presenta dei notevoli vantaggi come per esempio la possibilità di funzionare anche a grandi distanze, la possibilità di scrivere informazioni sul tag, la velocità di verifica tramite reader e naturalmente anche la cifratura della comunicazione, per tenere al sicuro i dati dell’utente. Ciononostante, non è un sistema perfetto ed esistono comunque malintenzionati che sfruttano proprio i punti di forza dei tag RFID per sottrarre denaro dalle carte di credito senza che il malcapitato se ne renda nemmeno conto. Il metodo più sfruttato è quello tramite reader che abilitano tante piccole transazioni in modo da non attivare nessun tipo di controllo.

Come proteggersi

Se non volete essere anche voi preda di tali criminali all’avanguardia, ecco alcune soluzioni interessanti da prendere in considerazione. Si tratta di protezioni RFID, ovvero dei piccoli inserti da posizionare sulle carte di credito in modo da schermare il tag ed evitare che terzi possano accedervi senza il vostro permesso. In alternativa, per chi ha molte carte con chip da proteggere, si può optare per delle custodie in grado di ospitarne svariate, eviterete così alcun tipo di manomissione dei vostri dati.

RFID e applicazioni future

Si parla spesso di chip sottocutanei che possano monitorare le condizioni di salute di un paziente affetto da patologie gravi, per poter mettere in atto questa evoluzione in ambito medico si punta proprio a inserire tag RFID che possano quindi scambiare informazioni ed essere aggiornati dagli organi competenti. Uno scenario che a molti fa paura, ma che potrebbe rivelarsi una vera e propria comodità per liberarsi una volta per tutte di codici di sicurezza, password, pin e quant’altro, attivando il riconoscimento univoco dell’individuo grazie a un semplice chip dalle dimensioni microscopiche.

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