Revocata l'autorizzazione all'esercizio della Casa di Cura privata "San Raffaele Monte Compatri".
Con determinazione prot. n°105590 dell’11/09/09 la Regione Lazio ha inviato alla Casa di Cura privata “San Raffaele Monte Compatri” la revoca all’autorizzazione all’esercizio.
“Sin dal nostro insediamento – spiega il primo cittadino Marco De Carolis, – questa Amministrazione ha criticato la linea tenuta dal Presidente Marrazzo in tema di sanità. Mi sembra strano che la Regione Lazio stia gradualmente cancellando tutti gli accreditamenti e le autorizzazioni alla sanità privata a circa 6 mesi dall’elezioni regionali. Non riesco a capire perché debbano essere gettate le basi per una produzione di disoccupazione in un settore così importante come quello sanitario”.
Di segnali d’allarme il Sindaco De Carolis ne aveva collezionati parecchi. A fine Marzo 2008 con un comunicato stampa si schierava con forza dalla parte dei duecento lavoratori del San Raffaele di Monte Compatri a rischio mobilità. La struttura del San Raffaele di Monte Compatri, 260 posti letto, da circa quattro anni assiste persone con problemi neuromotori, i probabili tagli hanno portato ad una riduzione del 70% dei ricoveri in day hospital.
“Il San Raffaele di Monte Compatri rappresenta un volano economico fondamentale per la mia cittadina – confessa il Sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis. – A breve verrà inoltrato a tutti i giornalisti un invito per una conferenza stampa che farà chiarezza sulle drammatiche prospettive che aspettano il nosocomio San Raffaele e la sanità castellana. Ancora troppe parole montate dalla campagna elettorale imminente coprono le difficoltà per il progetto del polo ospedaliero dei Castelli Romani. Intanto, per risolvere la situazione, la Regione Lazio mette a soqquadro la sanità privata. Una scelta parecchio contraddittoria…”.
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