Reverie | Presentazione del volume librosogni | La Galleria Nazionale, Roma | giovedì 23 gennaio 2020 ore 18
Presentazione del volume librosogni di Reverie
Giovedì 23 gennaio 2020
ore 18.00
Sala delle Colonne
Ingresso libero
Intervengono:
Reverie artista
Raffaella Perna critica d’arte e autrice del testo introduttivo
Francesco Nucci presidente della Fondazione VOLUME!
Teresa Macrì critica d’arte
Silvano Manganaro curatore della Fondazione VOLUME!
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta una speciale pubblicazione d’artista: il volume librosogni, edito da Skira, è un lavoro inedito sul mondo e la poetica dell’artista visiva e performer Reverie.
L’incontro è costruito come una conversazione aperta che l’artista condivide con Raffaella Perna, critica d’arte e autrice del testo introduttivo, Francesco Nucci, presidente della Fondazione VOLUME! che lo scorso novembre ha ospitato l’ultima performance romana di Reverie, Teresa Macrì, critica d’arte, con la conduzione di Silvano Manganaro, curatore della Fondazione VOLUME!
librosogni nasce da un’esigenza di studio e documentazione sul mondo interiore e sull’attività onirica dell’artista, che ha sviluppato la propria ricerca e pratica a partire dalla registrazione dei suoi sogni su un diario quotidiano per poi dare forma ad una successiva elaborazione attraverso un intreccio di approcci, discipline ed esperienze. Un racconto privato senza censure, in virtù della stessa convinzione che nel sogno possa essere presente una “chiave di lettura e svelamento sincera per apprendere e allo stesso tempo rappresentare gli uomini, la società e l’oggi”.
Protagonisti del libro sono i novantanove sogni riportati in maniera diretta come avviene nel diario originale attraverso il linguaggio della cacografia, con cui l’artista lavora, insieme ai “sogni fisici”, foto in bianco e nero con interventi manuali che costituiscono il personalissimo linguaggio di Reverie.
Come scrive Raffaella Perna, “questo libro d’artista è la prova sin qui più lampante della fascinazione che Reverie nutre nei confronti dei processi onirici e per gli stati in cui i limiti tra pensiero razionale e sogno si fanno labili, incerti, come appunto nella rêverie, dove un barlume di coscienza sussiste e la consapevolezza di sé non scompare completamente, perché, per dirla con Bachelard “il sognatore di rêverie è presente alla sua rêverie”. Su questo binario precario, sulla soglia tra immaginazione e coscienza vigile, si snoda il percorso del libro, che non ha né una trama lineare, né una narrazione in senso stretto, ma si presenta come un racconto cadenzato da parole e immagini legate tra loro non da nessi logici, ma per via di assonanze, analogie, simboli, che l’artista ci restituisce nel momento stesso del loro affiorare”.
“Non avrei mai potuto portare avanti una serie di opere performative e progetti che richiedono una condivisione della materia immaginativa del pubblico senza che anche io facessi lo stesso: mostrarmi senza filtri.” spiega Reverie “Avevo già realizzato un libro d’artista in edizione, ma per librosogni desideravo che fosse fruibile da un pubblico più ampio. Sono grata quindi a Skira per aver sposato il progetto così come a Raffaella Perna per le sue parole e conoscenza sensibile. Non ho affrontato nessun lavoro di selezione del materiale dei novantanove sogni poiché ogni cosa doveva essere stampata così come era nata. La cacografia, la foto non tecnicamente perfetta ma “rubata” al momento presente così come il brutto canto e il difetto sono elementi intrinsechi alla mia poetica ed estetica. È un lato dedicato al “brutto perché vero” che ho a lungo tenuto nascosto, come gran parte della mia produzione fisica, ma che mi rappresenta visceralmente: è proprio da qui che desidero partire per far conoscere il mio rapporto con l’Arte e questa forma di indagine e produzione verso nuovi percorsi che dal sognare avranno vita”.
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