REMINDER | CORPI SUL PALCO | MMSU – Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Rijeka | 12 giugno – 10 luglio 2020
Artisti: Simone Berti | Ivo Bonacorsi | Sergio Breviario | Nicoló Bruno |
Nemanja Cvijanović | David De Carolis | Giuseppe De Mattia | Andrea Di Cesare | Simone Falso | Cleo Fariselli | Flavio Favelli | Luca Francesconi |
Chiara Gambirasio | Daniel Gonzalez | Katarzyna Kozyra | H.H. Lim | LIUBA | Natalia L.L. | Michele Mariano | MASBEDO | Simona Migliori | Ruben Montini | Giovanni Morbin | Andrea Nacciarriti | Elena Nemkova | Giancarlo Norese | Silvia Pastoricchio | Pawel und Pavel | Ilaria Piccardi |
Giusy Pirrotta | Aronne Pleuteri | Luigi Presicce | Giovanna Ricotta | Sara Rizzi | Camilla Rocchi e Riccardo Sebastiani | Alessandro Sciarroni |
Marinella Senatore | Paolo Trotti | Anna Ulivi | Enzo Umbaca | Marcella Vanzo |
presenta Andrea Contin
12 giugno – 10 luglio 2020
MMSU – Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Rijeka
Dal 12 giugno al 10 luglio 2020 il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka (Croazia) presenta CORPI SUL PALCO | PERFORMANCE DA CASA IN TEMPO DI QUARANTENA, a cura di Andrea Contin in collaborazione con Teatro Linguaggicreativi, come evento del calendario di Rijeka 2020 – Capitale Europea della Cultura.
Dopo il sold-out delle due serate di CORPI SUL PALCO nello spazio di Teatro Linguaggicreativi a Milano nel dicembre del 2019, e dopo il successo di CORPI SUL PALCO – con il palco barrato a rimarcarne l’inaccessibilità – online all’inizio di maggio sul palcoscenico virtuale www.corpisulpalco.com, oggi la rassegna, a cura di Andrea Contin, fa un passo ulteriore e approda nelle sale del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka, città che si trova a essere Capitale Europea della Cultura in quest’anno così difficile segnato dalla pandemia. Proprio per questo motivo il Direttore Slaven Tolj ha deciso di proporre CORPI SUL PALCO in forma di mostra di video arte, per raccontare, in quello che oggi è il cuore della cultura europea, il momento storico attuale attraverso la creatività degli artisti.
L’idea di CORPI SUL PALCO è nata infatti nel tentativo di trovare soluzioni tanto alle modalità del fare artistico quanto a quelle della sua fruizione in questa situazione inedita, che inesorabilmente ci conduce verso cambiamenti paradigmatici. Le opere sono connotate come una voce dall’interno, messaggi sincronici dalla reclusione domestica ma perfettamente inseriti nell’ambito della ricerca dei singoli artisti, che si sono trovati ad affrontare non tanto la sfida del palco – negato dal contesto – ma del luogo in cui si sono trovati da quando, come tutti, sono stati sorpresi dal lockdown.
Agli artisti invitati è stato proposto di raccontare la loro esperienza di chiusura forzata, accettando la sfida di interpretare la loro pratica performativa in una modalità diversa, ma densa di potenzialità anche future. È stato chiesto di pensare a un’azione, quasi un aforisma performativo, da mettere in scena negli spazi della quarantena – fossero essi in casa, in giardino o in fuga nei campi vicini, sul tetto del palazzo o ovunque si avesse accesso durante il lockdown – senza nessun altro vincolo, né tecnico né tematico né espressivo, e da realizzare con i mezzi a disposizione.
Oggi, con la riapertura, le performance tornano a occupare il luogo dell’arte per eccellenza, il museo, che con un’azione quasi dissidente apre le porte a un progetto completamente estemporaneo ma, proprio per questo, assolutamente concreto e inserito nello spirito del tempo, quasi a dichiarare la necessità per il museo stesso di aprirsi alla fenomenologia degli eventi in corso.
Si chiude così un cerchio che inserisce le performance della rassegna in una dialettica che vede il ripensamento dei meccanismi dell’arte, un dibattito che tanti spunti e approcci innovativi ha visto fiorire in questi ultimi mesi. La versatilità con cui CORPI SUL PALCO si adatta alle diverse forme espositive – dal teatro alla rete al museo – racconta ancora una volta come non si voglia sostituire lo spazio reale ma proporre un contributo, magari piccolo ma preciso, nel percorso di rinnovamento dei paradigmi produttivi ed espositivi del mondo dell’arte, che è al centro del dibattito degli ultimi anni ma che è diventato di vitale urgenza in questi giorni.
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