“Redacted” di Brian De Palma
“Sono un cane sciolto. Ho sempre criticato l’establishment e ciò non mi ha favorito: non ho mai ricevuto una nomination all’Oscar. Ma almeno sono un uomo libero”. Con queste parole il regista americano Brian De Palma descrive il suo ultimo film, “Redacted”, presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 2007.
Diciotto anni dopo aver girato “Vittime di guerra”, De Palma torna “sul campo” animato da una nuova consapevolezza, stilistica e ideologica, che lo porta ad optare per una soluzione visiva anti-spettacolare ma coerente con il suo obiettivo: testimoniare la guerra in Iraq attraverso le forme più comuni del giornalismo televisivo moderno. “Redacted”, che in italiano significa “rielaborato con intento censorio”, affonda il coltello nella piaga della censura mediatica. Lo stupro e l’uccisione di una quindicenne fungono infatti solamente da pretesto narrativo per affrontare un problema spinoso e quanto mai attuale: la capacità dei media di plasmare e influenzare la percezione del pubblico. Attraverso i servizi del giornalista embedded, i reportage patetici e smielati sulla dura vita del soldato al fronte, i video su internet, ma soprattutto attraverso il punto di vista di un soldato semplice che con la sua piccola videocamera digitale registra le impressioni dei suoi commilitoni, De Palma mostra l’assoluta prospetticità delle immagini.
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