“RED RACE – Corriamo e Camminiamo insieme contro la violenza di genere”
Marino – sabato 20 novembre dalle 9 camminata/corsa non competitiva per la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne e concorso artistico legato al simbolo della Giornata, le scarpette rosse.
Un omicidio a sangue freddo a Ostia con un uomo di 79 anni che ha sparato e ucciso la moglie di due anni più giovane.
Vanda Grignani, la donna che avrebbe colpito a morte il convivente Cristian Coraci, 45 anni, aveva annunciato il suo folle gesto nella serata di ieri tramite un post su Facebook
Un uomo di 78 anni, Bruno Daniele, nella notte di domenica 31 ottobre a Torino ha ucciso la propria moglie sparandole mentre questa dormiva.
Non accettava il rifiuto di Patrizia Cataldo, la barista di cui si era invaghito nel corso dell’estate. Il rancore di Luigi Oste, 62 anni, in cella con l’accusa di aver ucciso Massimo Melis la notte di Halloween, è cresciuto fino a sfociare in vendetta.
Basta sfogliare qualche quotidiano on line per trovare notizie di violenza ed omicidi legati all’ambito familiare.
I lunghi mesi di lockdown e la forzata coabitazione nelle case hanno allungato ancora di più la pagina nera della violenza familiare nel nostro Paese.
Il dato, nero su bianco, ha trovato conferma in un report dell’Istat dedicato agli omicidi: nei primi 6 mesi 2020 la situazione si è ulteriormente aggravata con un numero di delitti pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019. Percentuale che è schizzata al 50% durante il lockdown nei mesi di marzo e aprile. Una scia di di sangue proseguita senza soluzione di continuità, visto che nel 2019 il numero dei femminicidi aveva raggiunto quota 101 e nel 2018 la percentuale di uomini imputati di omicidio era stata del 93%.
Secondo l’Istituto di statistica le donne sono state uccise all’interno delle mura domestiche – quindi in un ambito affettivo/familiare – nel 90% dei casi nel primo semestre 2020 per mano di partner o ex partner (61%).
E, a parte l’eccezionalità negativa della fase di lockdown, la cupa panoramica dei femminicidi trova un filo rosso temporale con i dati del 2019, che confermano un calo generale degli omicidi e una decisa controtendenza di quelli perpetrati in famiglia.
Nel 2019, registra l’Istat, gli omicidi sono stati 315 (345 nel 2018) di cui 204 uomini e 111 donne. E anche in quell’anno in ambito familiare o affettivo è aumentato il numero delle vittime: 150 nel 2019 (47,5% del totale), con 93 vittime donne (l’83,8% del totale degli omicidi femminili).
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, emerge una leggera discesa (-5%) degli omicidi (da 188 a 178) e una piccola diminuzione delle vittime di genere femminile che passano da 81 a 74 (-9%). I delitti commessi in ambito familiare/affettivo mostrano una lieve diminuzione, passando da 100 a 99 (-1%). Le vittime di genere femminile passano da 74 nel periodo 1° gennaio al 22 agosto 2020 a 65 nell’analogo periodo dell’anno in corso. Sempre nell’anno in corso, anche le donne vittime del partner o ex sono diminuite rispetto all’analogo periodo dell’anno 2020, passando da 48 a 46 (-4%).
Tutta questa è statistica e freddi numeri ma dietro ogni violenza c’è una storia, ci sono donne ed uomini e figli che soffrono e che porteranno una cicatrice indelebile dentro di se.
C’è una Comunità fatta di vicini, amici, parenti o colleghi che non hanno saputo vedere, o capire, o “non è possibile … sembrava una così brava persona”!!!
O semplicemente non ha saputo cosa fare.
E noi, non vogliamo più trovarci in queste situazioni. Anche perché queste sono notizie che si leggono sui giornali, nessuno pensa che potrebbero succedere a lui, o a chi conosce.
Ed invece succede.
Come è successo l’anno scorso quando una insegnante di una nostra scuola è stata uccisa dal marito.
E allora noi, come genitori, come docenti, come figli, come comunità educante, come cittadini vogliamo fare qualcosa.
Crediamo che la conoscenza possa aiutare a creare una comunità dove la violenza non trova più spazio.
Una comunità dove tutti siano pronti a tendere una mano al prossimo e dove i nostri figli imparino che la violenza non risolve niente. MAI!
Per questo motivo tante associazioni del territorio si sono unite per creare una manifestazione contro la violenza di genere e sabato 20 novembre, a Marino, dalle 9, correremo insieme per dire il in nostro no.
RED RACE – Corriamo e Camminiamo insieme contro la violenza di genere
Le associazioni che hanno partecipato sono: La Nostra Buona Stella, che raccoglie 3 Comuni del territorio, 7 scuole, la Regione Lazio ed il CNR oltre a 10 associazioni del Terzo settore dei Castelli, l’Amministrazione Comunale e la Polizia Locale, la Questura ed i Carabinieri di Marino, Genitori in Ruolo, la Pro Loco Boville, l’ASD Atletica Rocca di Papa ed il Comitato Quartiere Sassone, da cui partirà la Maratona, il Centro anziani Cava dei Selci, la Fondazione Campo dell’Arte, Il Riccio – Lega Ambiente, l’Accademia Castrimeniense e Green Mind, @Home, il progetto “FlexiWater”: attenzione alla sostenibilità attraverso il riuso e all’utilizzo di un bene comune come l’acqua e PlusFinder azienda di consulenza strategica digitale per la sostenibilità.
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