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Recital ‘Le mille e una’Roma’

Recital ‘Le mille e una’Roma’
Settembre 01
02:00 2006

Ma quante facce c’hai, Roma mia bella: ‘na cofana’ sicuro più de mille! Col prologo in versi e il sottofondo musicale Roma, città proibita di A. Sechi inizia il suo recital Le mille e una’Roma! Liliana Dell’Aquila. La quale si chiede: ‘Quanti giovani, oggi, conoscono le canzoni dialettali della loro terra? E le poesie?’ E si chiede ancora: ‘Quanta gente, pur amandole, non canta le canzoni romane perché non se le ricorda bene?’ e mette su lo spettacolo che è un atto d’amore e di sfida per la città che da tanti anni la ospita e di cui è entusiasta fin da bambina. Già come fece con successo per Napoli, sua città natale, con Le mille e una’ Napoli! e Cuncierto ‘e Napule. C’è in quest’artista sanguigna e raffinata, popolana e colta, spontanea e arguta, una forza che solo si spiega con la somma di quei requisiti che ne fanno una interprete di rara bravura. Talento impegno passione, e ancora talento impegno e passione. Denso il suo curricolo da non potersi riassumere. Importante da non credersi. Eppure Liliana Dell’Aquila affronta ogni volta la scena col batticuore del principiante, conseguenza del grande rispetto che nutre per il suo pubblico al quale sempre si dà senza risparmio. Un programma diviso in due tempi dove poesie canzoni e monologhi si alternano in un mix ben calibrato. Una scaletta paurosa – oltre cinquanta pezzi – che non spaventa una grande che si chiama Dell’Aquila. Che si prende due ore di assolo per portare sul palco il meglio dei migliori autori che, ognuno nel suo genere, ha cantato Roma. Da Marè al Belli a Califano a Baglioni a Trilussa a Pasolini a M. Dell’Arco a Sordi a Petrolini alla Ferri a Venditti a Rascel a Zanasso a Trombadori e via dicendo. Per sua stessa ammissione si ritiene la Dell’Aquila un servitore di autori conclamati di cui prende in mano il testo per afferrarne l’essenza e trasmettere poi al pubblico le sensazioni che gliene derivano. Il prologo, di cui la Dell’Aquila è autrice, è di per sé un gioiello di sintesi che mostra una Roma dalle tante facce e una sola anima. Quella romanesca. ”So’ tutti fiji’de ROMA,/ de nascita’o pe’ scelta, come me/ che mo’ ‘ncomincio a metteme alla prova/ pe’ vede’ si riesco a dedica’/ ‘st’omaggio a Roma, senza tanti danni:/ è er minimo,/ dato che me sopporta da tant’anni!’
Le mille e una’ Roma è un’emozione da vivere. Trascinati per vicoli e piazze, quartieri e borgate – fra chiacchiere e imbrogli, riflessioni e pernacchie, schiettezza e allegria, vino e fiori – da una trasformista d’eccellenza che si chiama Liliana dell’Aquila. Lo spettacolo ha avuto il suo esordio all’Antico casale di Colle Ionci a Velletri lo scorso luglio.

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