Rassegna di poesia dialettale
Velletri, Genzano, Nemi, Colonna, Monte Compatri, Rocca di Papa, Ariccia, tutti dialetti degnamente rappresentati, nonché dialetto tiburtino, napoletano, abruzzese, addirittura calabrese, con alcuni brani anche del grande Trilussa per chiudere con il romanesco. Due pezzi a testa, per circa un paio d’ore piacevolmente scorrevoli, sufficienti anche per un terzo brano di ognuno dei presenti. Il tutto sotto la perfetta, curata e preziosa regia di Rita Gatta, poeta di casa, organizzatrice dell’evento che di anno in anno si accresce di ulteriori e validi contributi. Alfredo Piacentini, figlio di Rita e grande interprete dei brani scritti dalla mamma, ha aperto l’incontro, leggendo tra l’altro anche un brano di Alberto Tenerelli, altro poeta rocchegiano, purtroppo scomparso; Maria Rita Canterani ha poi letto in dialetto genzanese, il sottoscritto i propri brani in colonnese, e via di seguito con Lucio Grasso (napoletano), Salvatore Giovanetti (Rocca di Papa), Gianni Diana (Montecompatri), Lina Furfaro (calabrese) Mariangela Cimini (ancora Rocca di Papa), Anna Maria Bozzi (dialetto tiburtino), Rina Palazzi simpaticissima nei suoi ricordi (Nemi), Mario Leoni (Ariccia), Paolo Valbonese (lettore di Trilussa), Giulio Jacoangeli (di Genzano ma con scritti in romanesco), Maria Fondi ad accrescere la ricca e nutrita pattuglia di poeti di casa, Antonio Mancini (ancora con il tiburtino), Giulio Montagna da Velletri e Mario Giovanetti, anch’egli dalla Rocca. Il saluto del Sindaco Pasquale Boccia ha chiuso la manifestazione con enorme soddisfazione e gradimento degli intervenuti. Credo che Rita stia già pensando alla prossima edizione di una rassegna che oramai è diventata un appuntamento culturale al quale si aggiungeranno altri autori del territorio amanti della propria lingua ed estremi difensori di un vernacolo pericolosamente in via di estinzione.
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