Rapporto ONU sulla fame
Rapporto ONU sulla fame: Save the Children, aumento della fame nel mondo profondamente allarmante e vergognoso. In alcuni casi famiglie e bambini costretti a mangiare carne putrida, bere acqua sporca e a contendere il cibo agli animali selvatici
Il rapporto delle Nazioni Unite sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo, pubblicato oggi, rileva che lo scorso anno ben 828 milioni di persone hanno sofferto la fame, un numero in aumento rispetto agli 811 milioni del 2020.
“È profondamente allarmante e francamente vergognoso che il numero di persone che soffrono la fame sia in aumento. Non possiamo commettere ulteriori errori: i bambini e le loro famiglie stanno affrontando la peggiore crisi alimentare globale degli ultimi decenni. Se non agiamo subito, molte vite andranno perse e anni di sviluppo andranno in fumo a causa di una combinazione letale di conflitti ed emergenza climatica, con una crisi economica alimentata dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra in Ucraina. Le famiglie che vivono nelle zone più disagiate hanno raccontato ai nostri operatori che stanno mangiando carne putrida, bevendo acqua sporca dagli abbeveratoi del bestiame e lottando contro gli animali selvatici per afferrare qualcosa di mangiabile. Nessuno dovrebbe vivere in questo modo”, ha dichiarato, commentando il rapporto delle Nazioni Unite, Gabriella Waaijman, Direttore Umanitario Globale di Save the Children.
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini e garantire loro un futuro, sta stanziando 28,5 milioni di dollari per le comunità in 19 dei Paesi più colpiti. Ma questa è solo una parte di ciò che è necessario.
“Ciò che è fondamentale per i bambini e le loro famiglie – ha aggiunto – che vanno a letto affamati è un pacchetto internazionale e completo di sostegno che garantisca sia l’assistenza immediata ai bambini gravemente malnutriti oggi che le misure preventive necessarie per proteggere i bambini da questa crisi domani. Ciò include promozione della resilienza delle comunità locali e investimenti a lungo termine nell’agricoltura e nell’energia sostenibili, nonché in sistemi sanitari, nutrizionali e di protezione sociale forti. La comunità internazionale, le organizzazioni, i donatori e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno tutti un importante ruolo da svolgere nel guidare questo cambiamento e questo deve avvenire ora perché si possano salvare le vite umane”.
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