RAPPORTO ASviS SUI TERRITORI E GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE
Il nuovo Rapporto ASviS, pubblicato in data 15 Dicembre 2020, valuta per la prima volta in termini prospettici la distanza dell’Italia e dei suoi territori dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al 2030, segnalando punti di forza e di debolezza delle regioni, delle province e delle città metropolitane, e svela l’impegno delle Istituzioni locali per integrare l’Agenda 2030 nei piani strategici.
Oltre a fornire un’analisi dell’impatto della pandemia sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’Italia, il Rapporto dell’ASviS “I territori e lo sviluppo sostenibile”, scaricabile liberamente da: https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/RAPPORTO_ASviS_TERRITORI_2020.pdf
presenta per la prima volta un quadro statistico integrato e una valutazione della situazione e delle iniziative in corso a livello di regioni, province, città metropolitane e aree urbane. Inoltre, viene fornito un quadro completo delle politiche nazionali per i territori (Piano Sud 2030, Strategia nazionale per le aree interne, ecc.) e delle iniziative assunte a livello regionale e dalle città metropolitane per programmare strategie integrate di sviluppo basate sull’Agenda 2030. Da tale analisi emerge un dato quasi paradossale: gran parte delle regioni e delle città metropolitane usano l’Agenda 2030 come riferimento concettuale e come strumento pratico per coordinare meglio le politiche settoriali di propria competenza, mentre il Governo stenta ancora ad allinearsi a questa impostazione, se non all’interno del Piano Sud 2030.
“In un momento storico, in cui il governo decide il futuro del Paese definendo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per accedere alle risorse del Next Generation EU, abbiamo voluto offrire un quadro statistico unico e una visione prospettica sia dell’Italia sia dei territori chiamati a realizzare le politiche necessarie per contribuire a portare il Paese fuori dalla crisi nel segno dello sviluppo sostenibile”, sottolinea Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS che, con i suoi oltre 280 aderenti è la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia per diffondere la cultura della sostenibilità e la conoscenza dell’Agenda 2030. “Il lavoro dell’ASviS fa emergere disuguaglianze, punti di forza e debolezza, ma soprattutto rivela, grazie all’analisi dei diversi territori, un’Italia attiva, resiliente e impegnata a realizzare il cambiamento, con risultati che in molti casi appaiono in grado di ridurre le distanze tra le diverse aree del Paese”.
L’Italia è ancora lontana dalla sostenibilità economica, sociale e ambientale, ma sempre più regioni, provincie e città metropolitane guardano al futuro e pianificano le loro strategie usando l’Agenda 2030 dell’ONU. Con riferimento al raggiungimento degli Obiettivi entro il 2030, dall’analisi basata sui dati disponibili emerge che:
Nel 2020 l’Italia mostra segni di miglioramento per tre Goal: (Goal 12 – Consumo e produzione responsabili, Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico, Goal 16 – Pace, giustizia e istituzioni solide)
Nel 2020 è prevedibile un peggioramento per nove Goal: (Goal 1 – Sconfiggere la povertà, Goal 2 – Sconfiggere la fame, Goal 3 – Salute e benessere, Goal 4 – Istruzione di qualità per tutti, Goal 5 – Parità di genere, Goal 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica, Goal 9 – Imprese, innovazione e infrastrutture, Goal 10 – Ridurre le disuguaglianze, Goal 17 – Partnership per gli Obiettivi)
Infine, per cinque Obiettivi (Goal 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari, Goal 7 – Energia pulita e accessibile, Goal 11 – Città e comunità sostenibili, Goal 14 – Vita sott’acqua, Goaò 15 – Vita sulla terra) non è stato possibile produrre una stima dell’andamento nel 2020 a causa della mancanza di informazioni aggiornate o dell’effetto contrastante dei fenomeni osservati all’interno dello stesso Goal.
Per i dettagli a livello delle singole Regioni, Provincie e Città Metropolitane si rimanda alla lettura del Rapporto, il tutto illustrato con delle infografiche di semplice interpretazione.
Tutti i Comuni, anche quelli di piccole e piccolissime dimensioni, hanno per legge un Documento Unico di Programmazione (DUP) che contiene gli indirizzi e le modalità operative dell’Ente a partire da quelli di carattere finanziario. La Fondazione IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Università Politecnica delle Marche hanno effettuato una interessante sperimentazione che può essere facilmente estesa e alla quale il Comune di Velletri ha partecipato da protagonista rappresentato dall’Associazione Velletri 2030. I processi chiave di un’amministrazione comunale che chiamano in causa la sostenibilità come paradigma dello sviluppo locale sono due: la programmazione strategica basata sul DUP e, a valle, la valutazione delle politiche effettuate. Sia la programmazione che la valutazione sono processi complessi perché hanno implicazioni che vanno oltre l’adempimento delle normative ed entrano in scelte che sono connotate da idee ed indicazioni – date dai decisori e dai responsabili – che orientano gli ordini di priorità e, in generale, definiscono cosa sia buono per le comunità. Da oltre due anni si è avviata la collaborazione tra Velletri 2030 e Comune di Velletri per la definizione di un insieme di Obiettivi e Indicatori e di un sistema per il loro monitoraggio, anche oggetto di un documento pubblicato a Dicembre 2019 “Misuriamo la Comunità per uno Sviluppo Sostenibile”, liberamente scaricabile dal sito web Velletri 2030, link: https://www.velletri2030.it/MISURIAMO_2019.pdf
A pagina 146 del Rapporto ASviS si legge “La Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini è il primo Ente sovracomunale in Italia a costituirsi Distretto dell’Economia Civile e Sociale, con lo scopo di attivare azioni e contesti che producano valore per l’intera comunità. Con la sottoscrizione del Manifesto dei Valori quale carta d’impegno per una nuova economia civile, gli attori del territorio (associazioni, soggetti della società civile, istituzioni pubbliche, imprese ed agenzie formative), si sono impegnati ad operare per il raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo sostenibile”. I comuni coinvolti sono: Cave, Colonna, Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Palestrina, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo e Zagarolo. link: https://distrettoeconomiacivile.cmcastelli.it/. Notizia che merita attenzione.
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