“RAMONA e GIULIETTA” Quando l’amore è un pretesto
La Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia
L’ ass. Per Ananke “Officine di Teatro Sociale Regione Lazio 2018/2019”
La Compagnia “Le Donne del Muro Alto” e “Più Voce”
sono liete di invitarvi allo spettacolo di
Martedì 29 MAGGIO ore 15.00
presso il Teatro della Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia
(via Bartolo Longo, 92 Roma)
“RAMONA e GIULIETTA”
Quando l’amore è un pretesto
Regia Francesca Tricarico
Aiuto Regia Chiara Borsella
Con le attrici detenute Alessandra, Annamaria Barbara, Bruna, Esma, Gabriella, Marilù, Nadia, Remzia, Roberta, Vincenza
Musica Alessandra C. e Marianna Arbia
Disegno Luci Massimo Gresia
Ufficio Stampa Daniela Bendoni, Erika Cofone
Produzione Ass. Per Ananke “Officine di teatro sociale Regione Lazio 2018-2019”
PRENOTAZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 15 MAGGIO ALL’INDIRIZZO:
press.ledonnedelmuroalto@gmail.com
NELLA MAIL DI PRENOTAZIONE INVIARE IL MODULO ALLEGATO E DOCUMENTO DI IDENTITÀ – INFO: 346 1084467
Ramona e Giulietta è la personale rilettura di una delle più celebri opere shakespeariane da parte delle attrici detenute della casa circondariale femminile di Roma Rebibbia con la regia di Francesca Tricarico. La voglia di scardinare quello che ancora oggi, e forse più di ieri, è un tabù fuori e dentro le mura carcerarie. L’amore tra Ramona e Giulietta, due donne che nonostante i cancelli, le sbarre, i pregiudizi trovano la forza di amarsi e gridare il loro amore. Uno “sfogo” del carcere o un sentimento vero? La domanda che ha accompagnato ossessivamente la fase di allestimento dello spettacolo e lo spettacolo stesso, che ha visto durante la riscrittura dell’opera suddividersi davvero in due fazioni le partecipanti al lavoro. Uno spettacolo scritto e fortemente voluto dalle attrici detenute e dalla regista per raccontare come l’amore, così come il teatro, può divenire e forse lo è sempre stato, pretesto di altro, molto altro. “Quando l’amore è un pretesto”, il sottotitolo scelto, un pretesto per dare sfogo alla rabbia del singolo che diviene rabbia collettiva, un pretesto per raccontare il carcere, un pretesto per interrogarsi su come e quanto il carcere sia una potente lente di ingrandimento della società esterna.
“Il fatto è che una pena è lenita dal tormento di un’altra, che di un disperato dolore può guarirti lo struggimento di un altro”
“Questo è troppo, no questo è normale, eh no questo è normale qui, ma anche fuori è normale, l’amore non ha sesso”
Francesca Tricarico: «In questi sei anni di lavoro a Rebibbia Femminile abbiamo sempre cercato nei testi dei grandi autori le nostre necessità, per dare voce alle nostre urgenze che negli anni abbiamo scoperto essere anche le urgenze della società fuori dal carcere, solo le nostre un po’ più intense, amplificate. Questo è stato uno dei lavori più complessi da realizzare per la tematica scelta e non solo, un tema fortemente voluto dalle mie attrici che realmente si sono divise nelle loro differenti visioni sull’argomento. Un confronto vivo, vero, ci ha accompagnate per tutto il tempo del laboratorio e dell’ allestimento dello spettacolo, ricordandoci la forza del teatro come strumento non solo per far sentire la propria voce ma di confronto prima con sé stessi e poi con l’altro».
L’Associazione Per Ananke dal 2013 ad oggi ha fondato nella Casa Circondariale Femminile di Rebibbia due compagnie teatrali: Le Donne del Muro Alto (nella sezione alta Sicurezza) e Più Voce (nella sezione Media Sicurezza), seguite entrambe dalla regista Francesca Tricarico.
SI RINGRAZIA: La direzione della Casa Circondariale di Roma Rebibbia Femminile, la Regione Lazio, la polizia penitenziaria e l’area pedagogica, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, il garante regionale dei diritti dei detenuti del Lazio e il garante comunale dei diritti dei detenuti.
Tendenze social: #ledonnedelmuroalto #perananke #rebibbiafemminile
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