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Radioterapia. L’esperienza dell’INI Grottaferrata

Radioterapia. L’esperienza dell’INI Grottaferrata
Marzo 07
15:30 2023

Radioterapia: curativa in oltre il 30% dei casi
grazie a nuove tecnologie e protocolli personalizzati
Maggiore efficacia in meno sedute,
così si accorciano i cicli del 35% e anche le liste d’attesa.
L’esperienza dell’INI Grottaferrata
«Ogni paziente è diverso e ogni tumore è diverso.
Per questo la radioterapia personalizzata rappresenta, oggi, una grande opportunità
per la cura del cancro» spiega Vittorio Donato, direttore scientifico del Gruppo INI
Roma, 7 marzo 2023 – La radioterapia oncologica ha raggiunto risultati insperati fino a qualche anno fa,
vivendo una fase di transizione da terapia palliativa a curativa ormai consolidata nella letteratura scientifica.
Evoluzione tecnologica, medicina di precisione e protocolli mirati sono gli elementi che consentono oggi alla
radioterapia oncologica di essere indicata in oltre il 60% dei casi oncologici e di essere un trattamento
radicale per combattere il cancro in oltre il 30% dei casi: un dato importante e consolidato.
«Ogni paziente è diverso e ogni tumore è diverso. Per questo la radioterapia personalizzata rappresenta,
oggi, una grande opportunità per la cura del cancro. In alcune neoplasie – spiega Vittorio Donato, direttore
scientifico del Gruppo INI – come quelle della cervice, prostata, ano, polmone in fase iniziale, laringe e testacollo la radioterapia è un trattamento curativo con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle della
chirurgia. Inoltre nell’odierna nuova prospettiva dell’oncologia il trattamento radioterapico stereotassico
svolge un ruolo fondamentale per alcune particolari lesioni metastatiche. Ma attenzione, anche le
radioterapie non sono tutte uguali, così come non lo è la dose, la durata e la frequenza del trattamento».
«L’aggiornamento tecnologico dei macchinari – prosegue Donato – sia diagnostici che terapeutici su tutto il
territorio nazionale è davvero molto importante e deve essere un obiettivo di medio periodo. Non è un caso
che nel PNRR per la prima volta sia previsto. Un macchinario all’avanguardia oltre ad una precisione che
definirei balistica, consente di ridurre sensibilmente il numero delle sedute nel ciclo. Fino a qualche anno
fa, per fare un paragone, occorrevano oltre 35 sedute per il trattamento di un tumore alla prostata. Oggi,
per lo stesso tumore, è possibile ridurre a 20 le sedute, ed in casi particolari e selezionati anche a 5.
Applicando questo “risparmio” su larga scala, possiamo immaginare quanto si ridurrebbero le liste d’attesa,
trattando così molti più pazienti oltre a migliorarne la qualità di vita».
Una radioterapia sempre più efficace
«In questi ultimi anni stiamo assistendo – conclude Donato – a un vero cambio di paradigma nella cura dei
tumori che mette in campo tutte terapie disponibili, anche le più innovative, per raggiungere un obiettivo
comune: il benessere del paziente. È questa, oggi, la vera sfida. Studiare la migliore strategia di cura per poi
adattarla non ‘ai’ pazienti ma ‘al’ paziente. La radioterapia, come le altre terapie oncologiche, si sta
affacciando al futuro prossimo con grande fiducia per riuscire a identificare, grazie alla genomica e
all’intelligenza artificiale, i pazienti che maggiormente gioveranno del trattamento».
Radioterapia in pillole: 7 spunti da tenere a mente
1) Sintesi e non antitesi: radioterapia, chirurgia e chemioterapia sono i 3 pilastri della cura contro il
cancro. Nella best practice oncologo, chirurgo e radioterapista, a seconda della specificità del
paziente, trattano insieme il percorso di cura.
2) Le radioterapie non sono tutte uguali. E’ bene informarsi, anche con il proprio medico di riferimento,
sui centri più evoluti dal punto di vista tecnologico.
3) Durante il ciclo si può condurre una vita normale. Dopo un trattamento radioterapico, breve o lungo
che sia, non si è in alcun modo radioattivi e si può stare a contatto con le persone compresi i bambini.
4) Effetti collaterali e dolori? Non abbiate paura. La radioterapia è una terapia tendenzialmente
indolore. Come tutte le terapie, naturalmente, nei pazienti più sensibili può dare qualche fastidio,
perché la zona trattata subisce una infiammazione e così le zone vicine. Sono eventi generalmente
controllabili e risolvibili farmacologicamente.
5) La precisione salvaguarda tessuti e organi. I macchinari di nuova generazione sono “TC-integrati” o
“RM-integrati”. Il fascio colpisce con precisione infinitesimale la parte interessata alla terapia
conservando gli organi e i tessuti circostanti.
6) Una terapia senza limiti di età. L’età non rappresenta un limite per sottoporsi al trattamento
compresi bambini e centenari, soprattutto per i tumori testa-collo.
7) La radioterapia è ripetibile. Fino a qualche anno fa non lo era assolutamente. Oggi, con la
cronicizzazione della malattia oncologica e con i giusti tempi, c’è l’indirizzamento alla re-irradiazione.
Il Gruppo INI da oltre 70 anni è punto di riferimento per la sanità privata ed accreditata SSN. Il Gruppo è articolato in 10 strutture ed
è presente nel Lazio ed in Abruzzo con 1.200 posti letto e quasi 2000 collaboratori. Le divisioni sono abilitate al ricovero per acuzie,
dall’oncologia, all’ortopedia, alla riabilitazione, alle RSA, offrendo un’assistenza a 360 gradi al paziente. Il Gruppo INI è stato il primo
nel Lazio a utilizzare il litotritore per la calcolosi renale, il secondo in Italia a utilizzare la risonanza magnetica nucleare, ed è tra i più
importanti centri di oncologia del Lazio.

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