Radice di due al Teatro Civico
Con una scenografia essenziale, la regia di Enrico Maria Lamanna, ha messo in atto la storia tenera e frizzante, commovente e briosa di Adriano Bennicelli. Un incontro che dall’infanzia percorre l’esistenza dei due protagonisti fino alla maturità, regalando attimi di divertimento e riflessione, mentre l’amicizia si trasforma via via in amore. Tutto ciò, nonostante la marcata diversità nell’affrontare la realtà, nel vedere la quotidianità, nel vivere ogni attimo di eternità insieme: si spezza ogni volta la routine, ma sempre ci si ritrova abbracciati sull’unica strada da percorrere insieme. È la storia di una coppia di adulti: lui, Tom, alle soglie della pensione che ripercorre in un attimo la vita volata nel tempo tra ricordi, emozioni, giochi condivisi in più di mezzo secolo trascorso con la sua compagna Gerry. Un percorso a due tra alti e bassi, tra prendere e lasciarsi, tra sorrisi, difficoltà e emozioni. Lui razionale che odia la matematica, lei briosa e giocosa in un mondo che esplora senza tanti limiti, coinvolgendo il suo lui direttamente o indirettamente nelle imprese più bizzarre stemperate nel sentimento e nell’emozione.Ci regala lo spettacolo, un finale che commuove, che fa trattenere nel diaframma un respiro per frenare quella lacrima che vorrebbe brillare tra le ciglia, ancora con le labbra al sorriso che non vuole spegnersi. Il tutto esaurito nel piccolo teatro ha confermato la presenza di un pubblico attento, sensibile che ha saputo apprezzare la bravura di coloro che erano sul palcoscenico e dietro le quinte.
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