Notizie in Controluce

 Ultime Notizie
  • GENZANO DI ROMA, INAUGURATO IL NUOVO CENTRO SERVIZI DELLA CARITAS DIOCESANA GENZANO DI ROMA, INAUGURATO DAL VESCOVO VINCENZO VIVA IL NUOVO CENTRO SERVIZI DELLA CARITAS DIOCESANA Domenica 22 dicembre il vescovo di Albano, Vincenzo Viva ha inaugurato e benedetto il nuovo Centro...
  • Storia e politica a BiblioPop Marino/S. Maria delle Mole. Successo, storia e politica a BiblioPop: “Togliatti una biografia” di Morgia. Dura critica al Presidente Mattarella C’è stata, neppure velata, una diretta critica al Presidente della...
  • ILLUMINIAMO IL NATALE IN SICUREZZA AFFINCHÉ UNA MAGICA ATMOSFERA NON SI TRASFORMI NELLA SCENOGRAFIA DI UNA TRAGEDIA LE 10 REGOLE PER PROTEGGERE LA FAMIGLIA E LA CASA DAL RISCHIO INCENDIO E DAL RISCHIO ELETTRICO ECCO...
  • NATALE AL PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI Affreschi di nature morte dagli scavi della Regio IX Si amplia la fruizione del sito con la riapertura di vicoli della città antica e del Termopolio della Regio V    1 gennaio –...
  • PARCO ARCHEOLOGICO DI ERCOLANO  PARCO ARCHEOLOGICO DI ERCOLANO: UN ALTRO TRAGUARDO RAGGIUNTO DELLA NUOVA FASE DI PARTENARIATO CON IL PACKARD HUMANITIES INSTITUTE  La donazione di un terreno di 36 mila mq per ampliare le strutture...
  • Messaggio per il Natale «Porte aperte» Stefano Russo, Vescovo delle diocesi di Velletri-Segni e Frascati Messaggio per il Natale «Porte aperte» Se facessimo una indagine chiedendo quale è la festa più importante dell’anno credo di non...

Quotidianità della sofferenza

Quotidianità della sofferenza
Giugno 14
16:59 2014

16-per-AndraousSe ne stava lì in un angolo della stanza, rannicchiata addosso alla parete, come volesse occupare uno spazio invisibile. Una signora con i capelli argentati, una donna esile, fragile, improvvisamente sola. Mentre l’accompagnavo da persone amiche disponibili ad accoglierla per la notte, mi raccontava una storia incredibile ma tragicamente reale.
Ogni tanto le succede di scappare da casa. Attraverso i campi raggiunge la città per recarsi al pronto soccorso: le accade di non riuscire a muovere le braccia, piegarsi, respirare bene.

Ogni tanto la testa le ciondola sul collo, svuotata di ogni pensiero; le gambe oppongono resistenza; non c’è più sincronia tra dire e fare, neppure nello sperare che le cose possano cambiare. Ogni tanto il marito la colpisce forte, la offende e la spintona: per il lavoro che non c’è più, per la malattia sopraggiunta, per lo sfratto imminente. Le percosse e le umiliazioni la fanno morire un po’ di più.
«No, non denuncio mio marito, perché se lo scopre mi ammazza. Questa volta… no, non lo denuncio mai. A che servirebbe? Rimarrebbe in quella casa e io a rischiare di più…»
Guardo quella signora e mi vengono in mente le reiterate sensibilizzazioni a chiamare il numero verde, gratuito ed efficiente, a difesa di chi non sa più a che santo votarsi per sopravvivere, se al diritto di vivere è negato l’accesso. Frasi fatte, luoghi comuni, gli scudi levati al grido “la violenza sulle donne non ha più scuse”.
L’hanno sollecitata: «Lo denunci, signora, lo denunci, e poi vada via subito dal paese», ma lei mi dice: «Dove vado, io? Cosa faccio, io?» Incredibile. Chi ha ragione ed è vittima deve trovare il coraggio di denunciare, pur nella certezza di finire in strada e perdere ulteriormente dignità e fiducia negli altri, senza risposte a propria tutela se non quella di un consiglio ad abbandonare casa e andare lontano: dove e come, ha poca importanza, perché di fondi non ce ne sono, il paese non offre lavoro nonostante i decreti, e la legge è quella che è. Una donna presa a calci, rifiutata e calpestata, è solamente il frutto di un’errata concezione morale, di valori culturali che soccombono ai pugni sferrati dai pregiudizi. Si tratta semplicemente di vittime ammutolite dalla consapevolezza di rappresentare poco più di un fattaccio privato, anche quando la bestemmia burocratica è spogliata nella sua menzogna, dall’efferatezza dei dati esponenziali che indicano in migliaia le donne colpite dai sassi psicologici, fisici, sessuali.
Mentre scende dall’auto e la portano nella stanza, ho come un magone. Ma non è il risultato della compassione, della partecipazione emotiva, solidale verso chi vede martoriati i propri diritti fondamentali. Il groppo in gola è lì per l’impotenza a intervenire ai fianchi di infamie come queste, che accadono nell’indifferenza e nell’incapacità di porre termine a una delle ingiustizie più miserabili, che aggredisce sempre le persone più deboli e indifese. Ogni tanto la signora è costretta a ricorrere alle cure mediche, a negare l’evidenza, a chiedere aiuto e vederselo negato. Ogni anno ci sono le ricorrenze, le feste, le coreografie delle pari opportunità, dell’uguaglianza e della diversità, le quote rosa… Ogni anno ci sono le mimose, che dovrebbero rammentare a ciascuno di rispettare le donne. Non dovrebbero esserci solamente qualche volta l’anno.

Articoli Simili

0 Commenti

Non ci sono commenti

Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?

Scrivi un commento

Scrivi un commento

Ricordi in un vecchio video

MONOLITE e “Frammenti di visioni”

Categorie

Calendario – Articoli pubblicati nel giorno…

Dicembre 2024
L M M G V S D
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
3031  

Presentazione del libro “Noi nel tempo”

Gocce di emozioni. Parole, musica e immagini

Edizioni Controluce

I libri delle “Edizioni Controluce”