Questa terra che bestemmia amore, di Maria Lanciotti
“Questa terra che bestemmia amore” Edilet 2009 di Maria Lanciotti
Una raccolta poetica che attraversa l’ultimo secolo prendendo spunto dalla raccolta fotografica L’immagine dei ricordi di Tarquinio Minotti per proiettarsi nella contemporaneità.
“Nella Terra che bestemmia amore c’è la monumentalità misurata e intensa de La terra desolata di TS Eliot, certe immagini minimaliste ‘ante litteram’ e indimenticabili di Pascoli, la razionalità che sa strapparti il cuore delle foto in bianco e nero del tempo andato, il presagio della morte imminente ma salutata con un sorriso dal soldato che va al fronte, il senso del ‘morto giovinetto’ (il fratello Guido, ucciso da partigiani come lui) di Pasolini, la leggerezza e la voglia d’infinito de La Donna Cannone di De Gregori… Sono i primi bagliori che questa opera – senza tempo né spazio – accende il lettore, aggiungendo tanti altri frammenti di vita”.
(nota di Luca Leoni)
Dalla presentazione di “Questa terra che bestemmia amore
Questa terra che bestemmia amore
Impasto di ossa sangue cervello
questa terra che bestemmia amore,
questa terra impasto di dolore.
Pesano le scarpe
il vestito la pelle
le membra,
l’empio scempio
della prima innocenza.
Scorre la lingua assetata
sul filo d’erba riarso
cercando parole da dire
e udire
nel morendo d’un turbine
di vento
questa terra che bestemmia amore.
In ogni punto della terra
Un pianto arriva dalla lontananza
dei millenni,
un pianto atteso
disperato e dolce.
Un vagito che s’alza
sopra livori eterni,
sopra le rocce sgranocchiate
dai fulmini,
sopra le case senza pace
e gioia.
E vola su deserti e mari
sopra foreste e laghi
sopra savane e steppe
sopra capanne e regge,
immenso vagito di neonato
Uomo
risorto da se stesso,
voce e pensiero
sangue e desiderio,
stordente meraviglia.
Si ferma la violenza
in ogni punto della terra.
(dalla sezione Panorama)
Fonte: castellinotizie.it
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