Quelli che….l’avevano detto
Quelli che, tanto, stavano già sempre a casa prima e adesso che ci stanno per forza sentono che è arrivata l’ora della riscossa del loro pensiero filoso-lingo
Quelli che, specialmente a capo di qualcuno, odiavano gli assembramenti, anche solo per fare una breve pausa caffè, e adesso hanno la loro rivincita filoso-bossica
Quelli che sapevano già di tutti gli accidenti a cui ci espone il turbo-capitalismo comprese le pandemie e adesso hanno il loro momento magico nel pensiero filoso-tragico e pestilenzial-castigatorio. Ma questi si dividono a loro volta in due categorie almeno:
- quelli che non accettando come va il mondo e si sono messi ad auto-produrre alimenti, vanno in giro a piedi, cercano di limitare l’uso dell’aereo se sono giramondo, vestono fibre naturali o a basso impatto e s’avvalgono di finanza etica (fanno qualcuna di queste cose o tutte quante assieme e altre);
- quelli che non va bene il capitalismo e la depauperazione delle risorse però fanno tutto come prima (fra cui non si devono tagliare gli alberi però guai a dirgli che hanno tutta la casa arredata in legno massello, oppure per lavarsi i denti tutte le mattine usano un ruscello d’acqua)
Quelli che «adesso ritroveremo noi stessi fra letture, yoga, meditazioni e scrittura profonda»…almeno finché non saremo nuovamente liberi di andarcene dove ci pare lasciando tutto in balia della polvere…
Quelli che adesso tornerà la solidarietà del dopo guerra mentre ci si azzuffa per come fare la fila fuori dai supermercati (alcuni avventori pretendono una distanza di almeno cinque metri l’uno dall’altro e non capisci dove stanno facendo la fila perché per rispettare la loro idea di coda ad un supermercato stanno posizionati davanti a quello vicino)
Quelli che hanno effettivamente da fare in prima linea col virus e quelli che servono al sistema perché rimanga in piedi una parvenza di normalità: non c’è distinzione d’importanza tra i lavoratori coinvolti (al netto delle competenze mediche) ma solo la consapevolezza che tutti i lavoratori hanno pari dignità se ciò che fanno lo fanno bene, con un po’ di dedizione verso gli altri e anche verso se stessi
Quelli che si intristiscono e trattano male tutti, ma proprio tutti, anche se stessi
Quelli che effettivamente avrebbero tutti i diritti di intristirsi perché hanno perso qualcuno, sono nel mezzo del contagio, non hanno risorse economiche per sopravvivere ma invece riescono a trovare una parola per gli altri, riescono a portare un sorriso anche quando è difficile farlo
Quelli che l’avevano detto e non considerano che anche un orologio guasto ha ragione due volte al giorno
Quelli che pensano che in certi momenti è buona cosa sospendere il giudizio e vedere quel che c’è da fare e lo fanno e zitti. Che non è una cattiva posizione se ci si riesce ad astrarre un bel po’ da tutto ciò che è “comunicazione” e non si fa né la vita dei monaci-eremiti, che tanto non siamo capaci, né quella del continuo ad andare dove mi pare e do per scontato che resterà tutto così per sempre…
Non resterà tutto così per sempre se sapremo di volta in volta cogliere i segnali e capire che il pianeta che abitiamo in prestito provvisorio non è una cornucopia infinita di doni: che ciò che facciamo ha delle conseguenze, buone e cattive, e che pure questo è un pensiero fra molti altri…(Serena Grizi)
Nell’immagine web: Girl and Heart Balloon, opera di Banksy
Come sempre, acuta e sorprendente. Grazie.