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Quella sbronza di Laura

Dicembre 07
13:53 2010

Giovedì Laura mi ha lasciato.

Ieri sera mi sentivo solo, senza alcuna voglia di esserlo. Piuttosto volevo stare con qualcuno, non necessariamente con lei, mi sarebbe bastato un amico per far passare un po’ di tempo e cominciare ad allontanare il suo pensiero; ma Giorgio suonava col gruppo e Fabio era andato al mare con la tipa e Lele sono tre settimane che non lo sento.

Ero sulla poltrona nel buio e nel silenzio con la tele accesa e il volume al minimo, ho iniziato a bere i ricordi di lei perché mi sentivo vuoto, infelice, abbandonato. Subito l’ho ricordata la prima volta che l’ho vista, allegra e spregiudicata, col vestito nero. E’ stato solo un assaggio, giusto per bagnarmi la memoria con la sua immagine fresca. Poi ne ho preso un altro, quello di quando ci siamo baciati la prima volta: bellissimo, il suo sapore di donna fatale già mi stava facendo effetto, in quella stradina di campagna notturna dopo una giornata di sole e di mare avevo sulle labbra tutta l’eccitazione del proibito. E anche se questo è stato un ricordo umido e forte, pensavo ancora di poter mantenere il controllo di me stesso. Poi ne ho mandato giù un altro ancora, senza pensarci; quello di quando ho fatto finta di essere medico per farmi accettare dai suoi genitori all’antica: e Laura rideva, rideva, rideva, insieme a me.

Allora ha cominciato a farmi male la testa, o il cuore, o tutti e due; i ricordi si sono succeduti senza che io potessi più controllarli, più la pensavo, più mi sentivo allegro ma triste, alcolizzato di lei e con la mente ormai incapace di formulare pensieri ordinati. Quando mi telefonò in ufficio dicendo ai miei colleghi che aspettava una bambina e invece intendeva dire che aspettava la sua cuginetta all’uscita della scuola. Quella sbronza di Laura mi ha devastato, più ricordavo i momenti passati insieme, più la mia mente diventava confusa e in balìa delle allucinazioni: tavolino spostato da un calcio. La volta dei palloncini colorati ahhh ahhhhh ahh…quando..ehh ehhh, ti amo…anch’io ti amo!…luce blu della tv svolata via; “non ti lascerò mai”.,,è stato.. pubblicità??…..<bellissimo!” ci sentiamo più tardi..ahh ahhh ihhhhi ihihiihhh..ahia! non volevo, perdonami..non capivo più niente, con difficoltà ho tentato di..”mi sei mancato”….ho tentato di riprendermi, di non ricordare più, di lasciarla stare, dimenticarla per sempre.

Ma dopo l’allegria e l’ilarità mi sono sentito male per davvero; tutti quei ricordi bevuti mi crescevano nello stomaco, ne avevo ancora bisogno anche se ora ero cosciente che più ne mandavo giù, più ne avrei pagato dopo le conseguenze.

Un altro solo, quello di quando mi abbracciò piangendo e io mi saziai con le sue lacrime d’annata…BURP!!… Improvvisamente quei ricordi hanno iniziato a brontolare, mi scalpitavano dentro, non riuscivo a trattenerli, ho avuto paura di cosa sarebbe successo, poi non ce l’ho più fatta e li ho lasciati andare, mi sono risaliti su e li ho vomitati tutti, uno ad uno, in una cascata di frammenti di Laura già mangiati. Mi sono subito sentito meglio, liberato di qualcosa di cui ho abusato e che mi ha inebriato completamente.

Col sudore in fronte ho rivisto tutti i ricordi di Laura che ho mandato giù questa notte e poi vomitati: la partita di pallone ragazzi contro ragazze, la vacanza in Scozia, l’operazione alle tonsille che me la privò per tre giorni e altri pezzettini di vita insieme, altri tocchetti di passione e intimità che affioravano nel lago giallo melmoso dei piccoli problemi quotidiani.

Ma certi ricordi fanno troppo male, si ripropongono sempre, più li cacci giù dentro lo stomaco, più tornano su, li vomiti e li rivedi. E quella vista fa male. Adesso sono le sette del mattino e il ricordo di Laura che fa gli occhi furbi dopo avermi coccolato quella volta che ne avevo bisogno mi fa troppo male, non voglio che torni più su, voglio che rimanga lì dov’è, dentro allo stomaco, non voglio vomitarlo e poi rivederlo. Questo no, non voglio proprio, non farò come ho fatto con tutti gli altri, questo non lo ricordo, lo affogo per sempre con l’unica cosa di alcolico che ho trovato in casa stanotte: una bottiglia di vodka che ho appena iniziato a scolarmi.

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