Quella ‘bruttina’ della Covito
Titolo: La bruttina stagionata
Autore: Carmen Covito
ISBN: 9788845250071
Editore: Bompiani
Prezzo: € 8,00 e-book disponibile NO
Copertina:
Descrizione: Un ‘vecchio’ libro (scritto 19 anni fa lo si può definire tale?): soprattutto perché la storia di Marilina Labruna, donna che sta in piedi sulle proprie gambe non perché è parte contrapposta all’uomo e neppure vacilla, sulle stesse, secondo intermittenti attenzioni maschili è stato (qualche anno fa quando c’erano più speranze) e resta un testo rivoluzionario con risvolto eversivo nemmeno tanto nascosto.
Il successo arrivò perché ad un titolo tanto azzeccato corrispondeva un libro di rara intelligenza, da cui trassero un film, non memorabile se non per la brava Vukotic, e alcuni adattamenti teatrali. Oggi, dopo averlo letto ed essersi asciugate una lacrima, di rabbia e non di commozione, ci si accorge di essere tornate indietro: donne ‘condannate’ a casa, più che vent’anni fa, la famigliola, di nuovo, ombelico del mondo (se non c’è nient’altro da fare almeno c’hai quella), le donne impegnate, tante, nonostante i ‘se non ora quando’ a piacere agli uomini, ma anche a cercare di attirare sguardi di invidia dalle altre con poca crescita in quanto a prestigio sociale e meno ancora in quanto a stima di se stesse. Quel che resta sempre attuale delle pagine della Covito è la sua bella, utile, cultura libresca strizzata tra rifiuto del perbenismo e (tanta) ironia. Marilina Labruna sa senza sapere, relazionandosi con poveri diavoli, figli di papà e la propria mamma che: l’apparenza stanca (e inganna); la famigliola felice è come un cuscinetto di muschio sopra una trappola tagliente; che il ruolo secondario ce lo si scava da sole ogni giorno solo per il fatto di confrontarci ‘malamente’ con il maschile e non, semplicemente, con altre persone. «Marilina Labruna (…) è un eroe femmina in piena regola (…) Portatrice di valori antisociali, “non ha mai saputo recitare la femminilità”, detesta il “senso del denaro come potenza”, non si assoggetta al matrimonio, è “sterile per orgoglio, per odio, per ribrezzo”; possiede inoltre il dono prezioso dell’ironia che le permette di demitizzare persone ed eventi…» * dalla postfazione di Ada Neiger alla edizione Bompiani 2003.
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