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Quei meravigliosi 400 metri

Quei meravigliosi 400 metri
Ottobre 01
02:00 2006

Lo stadio Guidobaldi di Rieti (Foto D.Civerchia)27 agosto 2006, domenica di fine estate, di quelle che promettono acquazzoni biblici. Il cielo è carico di nuvole minacciose, il viaggio in auto verso Rieti prosegue comunque, alla volta di quell’angolo di sport sotto i monti reatini. All’ora di pranzo siamo già sulla pista del campo sportivo Raul Guidobaldi di Rieti, un impianto storico, leggendario, il palcoscenico da 36 anni a questa parte del locale meeting internazionale di atletica leggera. Una manifestazione che negli anni è cresciuta talmente tanto da divenire l’evento simbolo del capoluogo della sabina, il fiore all’occhiello di un movimento sportivo che ruota attorno alla società di atletica di casa, che oggi prende il nome di Cassa Risparmio Rieti e che da decenni sforna campioni in tutte le discipline. Da queste parti passò ad esempio il grande Pietro Mennea, la ‘freccia del Sud’, il più grande velocista azzurro di tutti i tempi, nonché primatista del mondo sui 200 metri dal 1979 al 1996. In questi luoghi è cresciuto e si allena il fenomeno dell’atletica italiana di oggi, l’italo-americano Andrew Howe, 21 anni, fisico statuario capace di vincere la forza si gravità, fresco campione europeo nel salto in lungo, specialità che già gli aveva regalato il titolo mondiale junior ed il bronzo mondiale indoor. È lui il presente dell’atletica in Italia, uno sport che nonostante tutto nei mesi estivi fa capolino anche in tv, con campionati e meeting che spesso catturano l’attenzione del telespettatore curioso che voglia assistere a qualcosa di sportivo che non sia l’inflazionato sport del pallone. Proprio il meeting di Rieti è uno degli eventi sportivi internazionali di maggior vanto per la nostra nazione, perché sulla pista reatina negli anni sono state messe a segno imprese leggendarie, ad opera dei più grandi di sempre in atletica. Il magazine del meeting capitatomi tra le mani recita che in 35 anni sono stati realizzati ben 6 record del mondo, 3 record europei, 14 record italiani, con la partecipazione di nomi del calibro di Michael Johnson, Sergey Bubka, Heike Drechsler, Wilson Kipketer, Hicham El Guerrouji, Stefka Kostadinova, atleti che figurano ancora nell’albo dei primati del mondo. Un vanto che possono permettersi pochi meeting al mondo, che storia! Neanche il tempo di sognare, che sulla carta patinata del programma orario di giornata comincia a cadere qualche goccia di pioggia, il tempo non promette bene e si vede anche qualche fulmine in lontananza. Sarà un pomeriggio bagnato, peccato perché anche stavolta di campioni in pista ce ne saranno in abbondanza, provenienti da ogni parte del mondo. In lontananza la voce di Andrea Milardi, presidente storico della squadra reatina di atletica, uno che chissà quanti pomeriggi ha passato sul campo di Rieti, di cui conosce bene le condizioni climatiche, invita all’ottimismo, arriverà il sereno tra una mezz’oretta proprio in coincidenza con l’inizio delle gare. Mai previsione fu più azzeccata, una finestra di ciel sereno ha presenziato stabile per tutto il pomeriggio su una delle edizioni più memorabili nella storia della rassegna atletica reatina. Uno spettacolo che ha preso le sembianze di due ragazzi italiani, entrambi atleti di società romane, entrambi autori di un’impresa storica. Andrea Barberi da San Gregorio da Sassola, quattrocentista delle Fiamme Gialle, e Daniela Reina da Macerata, sempre quattrocentista ma della squadra capitolina delle Fiamme Azzurre, hanno emozionato il folto pubblico ed hanno lasciato il segno finendo nella storia del meeting e dell’atletica italiana. Nella stessa giornata a pochi minuti di distanza i due velocisti azzurri hanno sbriciolato i rispettivi record italiani sulla distanza, record che perduravano da parecchio. Nei 400 maschili addirittura dal 45″26 del 1981 ad opera di Mauro Zuliani, mentre nei femminili l’ultimo miglioramento era datato 1997, grazie al 51″31 di Virna De Angeli. Andrea Barberi qualche settimana prima a Goteborg aveva già dimostrato di valere il primato, a Rieti è riuscito nell’impresa sfuggita a tanti per 25 anni, tagliando il traguardo in 45″19, nuovo record italiano sul giro di pista maschile. Dopo il traguardo gioia e abbracci per tutti, felicità incredibile trainata dal sottofondo musicale ‘Azzurro’ di Celentano, la giusta ricompensa per chi si sacrifica tutto l’anno negli allenamenti. Gli stessi sacrifici di Daniela Reina, l’esile velocista marchigiana, c’è chi dice di appena 42 chili di peso. Tanto leggera quanto veloce in pista, capace di migliorarsi gara dopo gara dall’inizio del 2006, un portento di volontà e grinta. Così anche per lei a Rieti si è materializzato il record italiano con una gara tiratissima in ottava corsia, una progressione che l’ha portata ad uno splendido 51″18, quasi un secondo meglio del suo stesso personale. Due imprese eccezionali, due ennesimi riconoscimenti per chi ogni anno assiepa le tribune del Guidobaldi, per chi continua a dar fiducia allo sport delle origini, allo sport dove si affronta la fatica a viso aperto, dove si impara a raggiungere gli obiettivi con la volontà e con l’impegno.
A fine manifestazione si contano le prestazioni d’eccezione, davvero tante, oltre a Barberi e Reina anche gli altri sono andati forte, in ogni disciplina, in molti hanno migliorato i limiti personali. Un’edizione da ricordare, una giornata che ha regalato al meeting di Rieti il settimo posto al mondo nella classifica stilata in funzione della qualità dei risultati ottenuti dalla Federazione Mondiale di Atletica. La stessa classifica che ha vede primo da due stagioni il meeting romano del Golden Gala, a testimonianza che dalle nostre parti si va forte e non mancano passione e capacità organizzative per confezionare eventi di primissimo piano. Il resto poi lo fanno atleti come Andrea e Daniela, con le loro imprese esaltanti ed appassionate, con il pubblico rumoroso e competente a completare un’atmosfera magica che Rieti riesce ad assicurare da 36 anni. La regina dello sport è ancora sul suo trono.

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